Come strutturarla
Quando si ha una voglia dentro di scrivere un racconto, un romanzo o
una narrazione qualsiasi, è necessario che esista un'idea. Essa non è
altro che un tema da sviluppare. Per questo è opportuno, mentalmente
oppure su carta, che sia strutturata come una sequenza di azioni
progettate.
All'inizio l'idea può essere solamente un titolo, come nell'esempio
Un sorriso all'orizzonte,
la linea guida di ciò che si vuole dire o dimostrare, poi ci sarà la
fase della trama vera e propria. Quindi un finale del manoscritto. Ed è
proprio il titolo del testo da tenere sempre in considerazione,
quasi che sia una ipotesi da discutere in vari modi: con le immagini
descrittive, con i propri commenti, con i dialoghi fra i personaggi.
Dunque
è possibile partire con uno schema in cui si poggiano le basi di ciò
che si vuole dire. I passaggi possono essere i seguenti:
- si
pensino i personaggi principali. Alcuni scrittori sono dell'avviso che
non debbano essere troppi per non confondere il lettore, oppure per
mantenere la concentrazione sui fatti. Non è nemmeno il caso di
ricordare come i nomi siano il più possibile diversi. Per esempio non
si adoperino personaggi con possibilità di equivoci nel ricordarli (sia
da parte di chi scrive che di chi leggerà): Mariella e Marinella
oppure, peggio, Giuseppe e Giuseppino;
- si
costruisce la trama rapportata all'idea di partenza. Chi è
abituato a farsi dei modelli logici grafici può usarli per avere
sotto
controllo la situazione, specialmente se la scrittura dura nel tempo.
Chi, invece, abbia una velocità considerevole, (ci sono autori che
vanno
avanti a completare un libro in pochi giorni), non sarà del
tutto necessario ricorrere ad aiuti del genere: basta essere
concentrati e con pochi disturbi esterni;
- si
definisca, anche se in maniera approssimativa, il finale del racconto.
Il metodo è interessante se si considera che lo stesso scrittore,
qualora non abbia del tutto chiaro come finire la storia, può essere
abbastanza distaccato dagli eventi e formulare una conclusione che
anche al lettore apparirà sorprendente. In questo caso è importante non
essere banali.
Sul titolo ci sarebbe ancora tanto da
discutere. Probabilmente con un esempio si potrà essere maggiormente
celeri nel fornire un utile suggerimento allo scrittore. Anche sulla
trama ci sono consigli da dare, come sulla metodologia della
composizione del testo. Eccone alcuni:
- Se il titolo è quello indicato sopra come esempio, allora l'autore può, ogni tanto nel testo, parlare proprio dell'orizzonte,
quella linea di confine fra il mondo in cui si vive e quell'altro dove
si vorrebbe andare, magari un giorno. E potrebbe essere un viaggio, una
fuga, il desiderio di scoprire un'altra vita. Inoltre lo stesso sorriso,
indicato nel titolo dell'esempio, può significare che la persona che
guarda è piacevolmente impressionata da ciò che vede e immagina, oppure
che proprio l'orizzonte sorrida a lui indicandogli la strada da
seguire. E su tale gioco di simboli e di significati lo scrittore può
andare avanti nel testo.
- La trama, da sviluppare a mano a mano che si svolge la storia di chi sorride all'orizzonte
o sia da esso sorriso, deve mantenere il lettore sospeso nel capire che
cosa si voglia intendere. Unico modo per trattenere l'attenzione è
catturare il suo gradimento. Questo è possibile con il disegnare una
storia credibile e vivace in modo che l'una caratteristica non
contraddica l'altra. La credibilità non deve sminuire la vitalità del
racconto, affascinante ma non esageratamente fantasioso per non cadere
nel ridicolo.
- Le
descrizioni che siano sempre appropriate e mai
troppo invasive. Il lettore ha bisogno di stacchi di attenzione che
possono essere realizzati con i dialoghi fra i personaggi. Perciò è
sempre un bene comporre le une e gli altri in maniera da restare sempre
legati all'idea di fondo: quel sorriso del nostro esempio che deve comprendersi, durante la lettura, a cosa sia riferito.
Si
dice che esista la sindrome del foglio bianco, cioè il timore di essere
di fronte alla prima pagina vuota di un manoscritto, nella quale non si
sappia che cosa scrivere, come cominciare e come procedere. Può anche
darsi, ma se esiste davvero un'idea da sviluppare, allora bisogna
buttare giù tutto ciò che viene, con coraggio. L'opera di pulizia
arriverà in un secondo momento, se necessaria.
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