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Scrivere e pubblicare un libro: l'autopubblicazione

Quando scegliere l'autopubblicazione
L'autopubblicazione non è altro che la pubblicazione di un libro senza un editore. Spesso si è equivocato sulla procedura e s'intende anche il fatto che l'autore, per vedere il proprio libro in vetrina, sborsi dei quattrini a una casa editrice. Questa procedura costituisce un aspetto deviato del concetto in quanto, in tali casi, effettivamente esiste un editore con tutti i doveri che ciò comporta, fra cui l'assegnazione del codice ISBN al libro, la spedizione alle biblioteche nazionali, come per legge e, verosimilmente, la stampa di un certo numero di copie da mandare alle librerie per la distribuzione finale ai lettori. E sempre che dietro non si nasconda una truffa come spesso, purtroppo, succede.
Chi si autopubblica non può tener conto di tutto ciò. Dunque se si affida a una casa editrice a pagamento, in realtà attua una mezza autopubblicazione, nel senso che le spese sono a suo carico, quelle stesse che, per logica, dovrebbero essere sostenute da chi fa di tutto ciò una professione.
Qualora si scelga il metodo dell'autopubblicazione, si sappia che molti editori non accettano opere che abbiano già un codice ISBN oppure che siano state comunque edite con siti web che attuano, per esempio, il sistema on demand, ossia stampano al momento dell'acquisto di una copia del libro. Anche in questi casi, difatti, il manoscritto potrebbe essere ritenuto edito e rifiutato da chi vorrebbe un'opera del tutto inedita.
A tale proposito bisogna conoscere questa caratteristica che le case editrici richiedono, anche se non è scritto nei siti di esse, è quasi sempre così: sono considerati editi anche i libri affidati a tipologie di autopubblicazione che non usano il codice ISBN. Tale codice, difatti, indica, fra l'altro, la casa editrice che abbia proceduto alla stampa del libro.
Nemmeno a parlarne se a qualche autore dovesse venire in mente di tacere il fatto e affermare di inviare, alla redazione dell'editore, un'opera inedita. Il risulato potrebbe essere che, una volta firmato il contratto di edizione, si vedrebbero chiedere risarcimenti di danni.
Dunque l'autopubblicazione. Sconsigliamo di affidarsi a editori a pagamento dove non sarebbero mai raggiunti gli obiettivi che un autore si può prefiggere, (a meno che non si voglia stampare un libro per gli amici e pochi altri, ma allora basterebbe affidarsi a una tipografia), è utile in pochi casi. E qui ci riferiamo a quelle che abbiano organizzato, spendendo poco, (il costo di una sola copia), o nulla, alcuni siti sul web. Per esempio ilmiolobro o Lulu, (di questi due siti si può anche leggere la nostra recensione nell'elenco delle case editrici che forniscono la possibilità di autopubblicarsi). Naturalmente ciò non riguarda la pubblicazione mediante ebook che non produce quasi nulla, almeno in Italia. Ecco quando scegliere l'autopubblicazione di libri su carta:
  • quando si voglia stampare soltanto qualche copia del libro, quasi una prova per sé e per pochi intimi, senza necessità di rendere pubblica l'opera;
  • quando si ritiene che si possa vendere il libro a una serie di persone in qualunque modo contattate o di cui si dispone la conoscenza;
  • quando, nonostante i molteplici sforzi, siano passati degli anni e non si è trovata alcuna casa editrice. Ma si ricordi che occorrono decine di spedizioni per sperare di ottenere qualche risultato positivo.
Sono pochi gli altri casi in cui anche l'autopubblicazione senza spese convenga. Meglio avere nel cassetto un manoscritto per del tempo che bruciarlo senza raggiungere alcun obiettivo.
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