Prima giornata - Novella
sesta
Né io altresì tacerò un morso dato da un valente uomo secolare ad uno avaro religioso con un motto non meno da ridere che da commendare. Fu adunque, o care giovani, non è ancora gran tempo, nella nostra città un frate minore inquisitore della eretica pravità, il quale, come che molto s'ingegnasse di parere santo e tenero amatore della cristiana fede, sì come tutti fanno, era non men buono investigatore di chi piena aveva la borsa, che di chi di scemo nella fede sentisse. Per la quale sollecitudine per avventura gli venne trovato un buono uomo, assai più ricco di denari che di senno, al quale, non già per difetto di fede, ma semplicemente parlando, forse da vino o da soperchia letizia riscaldato, era venuto detto un dì ad una sua brigata se' avere un vino sì buono che ne berrebbe Cristo. Il che essendo allo inquisitore rapportato, ed egli sentendo che gli suoi poderi eran grandi e ben tirata la borsa, cum gladiis et fustibus impetuosissimamente corse a formargli un processo gravissimo addosso, avvisando non di ciò alleviamento di miscredenza nello inquisito, ma empimento di fiorini nella sua mano ne dovesse procedere, come fece. E fattolo richiedere, lui domandò se vero fosse ciò che contro di lui era stato detto. Il buono uomo rispose del sì , e dissegli il modo. A che lo 'nquisitore santissimo e divoto di san Giovanni Boccadoro disse: - Dunque hai tu fatto Cristo bevitore e vago de' vini solenni, come se egli fosse Cinciglione o alcuno altro di voi bevitori ebriachi e tavernieri? E ora, umilmente parlando, vuogli mostrare questa cosa molto essere leggiera. Ella non è come ella ti pare; tu n'hai meritato il fuoco, quando noi vogliamo, come noi dobbiamo, verso te operare. E con queste e con altre parole assai, col viso dell'arme, quasi costui fosse stato epicuro negante la etternità delle anime, gli parlava. E in brieve tanto lo spaurì che il buono uomo per certi mezzani gli fece con una buona quantità della grascia di san Giovanni Boccadoro ugner le mani (la quale molto giova alle infermità delle pestilenziose avarizie de' cherici, e spezialmente de' frati minori, che denari non osan toccare) acciò ch'egli dovesse verso lui misericordiosamente operare. La quale unzione, sì come molto virtuosa, avvegna che Galieno non ne parli in alcuna parte delle sue medicine, sì e tanto adoperò, che il fuoco minacciatogli di grazia si permutò in una croce; e, quasi al passaggio d'oltremare andar dovesse, per far più bella bandiera, gialla gliele pose in sul nero. E oltre a questo, già ricevuti i denari, più giorni appresso di se' il sostenne, per penitenzia dandogli che egli ogni mattina dovesse udire una messa in Santa Croce e all'ora del mangiare avanti a lui presentarsi, e poi il rimanente del giorno quello che più gli piacesse potesse fare. Il che costui diligentemente faccendo, avvenne una mattina tra l'altre che egli udì alla messa uno evangelio, nel quale queste parole si cantavano: - Voi riceverete per ogn'un cento, e possederete la vita etterna - ; le quali esso nella memoria fermamente ritenne, e, secondo il comandamento fattogli, ad ora di mangiare davanti allo inquisitore venendo, il trovò desinare. Il quale lo 'nquisitore domandò se egli avesse la messa udita quella mattina. Al quale esso prestamente rispose: -Messer sì. A cui lo 'nquisitore disse: - Udisti tu in quella cosa niuna della quale tu dubiti o vogline domandare? - Certo- rispose il buono uomo- di niuna cosa che io udissi dubito, anzi tutte per fermo le credo vere. Udìne io bene alcuna che m'ha fatto e fa avere di voi e degli altri vostri frati grandissima compassione, pensando al malvagio stato che voi di là nell'altra vita dovrete avere. Disse allora lo 'nquisitore: - E qual fu quella parola, che t'ha mosso ad aver questa compassion di noi? Il buono uomo rispose: - Messere, ella fu quella parola dello evangelio, la qual dice: - Voi riceverete per ogn'un cento- . Lo inquisitore disse: - Questo è vero; ma perché t'ha per ciò questa parola commosso? - Messere,- rispose il buono uomo - io vel dirò: poi che io usai qui, ho io ogni dì veduto dar qui di fuori a molta povera gente, quando una e quando due grandissime caldaie di broda, la quale a' frati di questo convento e a voi si toglie sì come soperchia, davanti; per che, se per ogn'una cento vene fieno rendute di là, voi n'avrete tanta che voi dentro tutti vi dovrete affogare. Come che gli altri, che alla tavola dello inquisitore erano, tutti ridessono, lo 'nquisitore sentendo trafiggere la lor brodaiuola ipocresia, tutto si turbò; e se non fosse che biasimo portava di quello che fatto avea, un altro processo gli avrebbe addosso fatto, per ciò che con ridevol motto lui e gli altri poltroni aveva morsi; e per bizzarria gli comandò che quello che più gli piacesse facesse, senza più davanti venirgli. |
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