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Come fare una parete in pietra a vista
(pagina 2 - approfondimenti)
Parti e argomenti della scheda:
 Quali pareti a vista 
 Come procedere 
 Attrezzature e materiali 
 Sigillature delle fughe
 Costi e conclusioni
Appofondimento su come operare per rendere viva una vecchia parete in pietra a vista.
 
Un consiglio: 
Non si usino mai tecniche distruttive del materiale.
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Quali pareti a vista
Il consiglio è di portare a vista tutte le pareti costruite in pietra e che hanno una funzione portante. In pratica i vecchi edifici costruiti prima dell'avvento del cemento armato. Si tratta di ridare visibilità ad un materiale che altrimenti rimarrebbe nascosto dall'intonaco e che non denoterebbe il tipo di costruzione, nè le sue peculiarità specialmente quando la zona riguarda un centro storico o una struttura di campagna o di montagna. 
Non sembri inopportuno scegliere anche i muri costruiti con conci minuscoli o che mancano di alcune parti perchè dirute o risistemate con altri materiali. Si può anche procedere con la ricostruzione parziale e locale della parete, possibilmente con gli stessi materiali esistenti (o quelli maggiormente simili) ed anche con la cosiddetta sostruzione: sostituzione di elementi con il metodo a cuci e scuci.

Come procedere
La pulizia della parete deve essere eseguita con cura e precisione eliminando, senza timore di sbagliare, le piccole pietre sistemate a mò di zeppe tra i conci più grandi per mantenerne il perfetto allineamento durante la costruzione del muro. In questo modo sarà più facile mettere in evidenza le fughe con un quantitativo superiore di malta. Inoltre sarà più comodo sfarinare con la spazzola d'acciaio (o di plastica) la parte di malta eccedente. Più si incavano gli interstizi e maggiore sarà l'effetto di chiaro e scuro della parete, oltre che più appariscente il volume dei conci con un simpatico effetto tridimensionale. La materia ed il materiale verranno messi in risalto con un sicuro guadagno estetico per tutta la costruzione. 
In questo tipo di intervento non capita di rado che si scoprano parti ricostruite in cemento armato (come gli architravi delle aperture). In questo caso si possono adottare correttamente una delle due tecniche che si riportano. 
1) Si può lasciare a vista la parte in cemento armato coprendola con un intonaco pronto a base di cemento (si vendono in sacchi composti principalmente di sabbia fine e cemento). Basta quindi passare sull'intonaco un fratazzo di spugna bagnato in modo circolare (mettendo in risalto i grani della sabbia) e poi, una volta asciutto, proteggerlo con una tinta adeguata all'ambiente (in caso di difficoltà si può scegliere un colore tenue sul bianco o sul grigio). 
2) Si può demolire la parte superficiale del cemento armato (circa tre o quattro centimetri di spessore) ed incollarvi, con una buona colla per esterni, delle pietre sistemate a taglio che riprendano l'allineamento dei conci laterali. Si consiglia di eseguire questo tipo di intervento se vi sono maestranze capaci, altrimenti si corre il rischio di comporre una sorta di mosaico evidente anche agli occhi meno esperti.

 
Attrezzature e materiali
Nell'usare il demolitore bisogna fare molta attenzione a non incidere troppo nella muratura perchè, oltre ad eliminare l'intonaco, esso può asportare schegge di pietre rompendole e lasciando in posto la parte più bianca. Questo inconveniente darà al muro un aspetto poco curato e grezzo. Inoltre, se il demolitore ha troppa potenza, può provocare danni 
irreparabili se si è in presenza di pietre particolari o lavorate e nascoste sotto l'intonaco (come spesso accade). 
La pistola ad aria compressa si usa con disinvoltura anche se il rumore del compressore può essere, alla lunga, fastidioso. Ma solo in questo modo si ottiene la perfetta pulizia degli spazi tra pietra e pietra e la possibilità anche di rifinire la pulizia delle superfici dei conci a vista. 
Alla fine delle operazioni, dopo aver sigillato le fughe, è possibile intervenire con spazzole di setola oppure con scope robuste per eliminare dalla parete polvere e granelli di malta e dare l'aspetto finale all'opera. 
La sabbia da usare deve essere molto fina per penetrare ovunque con la dovuta quantità ed anche per consentire una comoda eliminazione della malta in eccesso con la spazzola. Se si usa la sabbia di cava tale operazione sarà ben più faticosa ed è questo il motivo principale che si debba usare la pozzolana oppure, se se ne ha la possibilità, la stessa sabbia proveniente dalla demolizione dell'intonaco (previa un'opportuna cernita del materiale di risulta). 

 
Sigillature delle fughe
L'operazione principale, dopo l'accurata preparazione della parete, è quella del trattamento con la spazzola d'acciaio. Occorrerà aspettare che la malta abbia iniziato la presa perchè si possa asportare con facilità dalla parete lasciando le pietre pulite e le fughe incavate. In genere è sufficiente una o due ore dal momento della posa in opera con la cazzuola. A proposito si usi un tipo di attrezzo piccolo per evitare di sporcare troppo le pietre inutilmente e per meglio mirare agli interstizi. 
E' bene anche che sia un'unica mano che metta la malta e così pure per il lavoro con la spazzola, altrimenti il risultato finale apparirà differente nelle varie zone (meglio non provare). 
E' anche possibile raccogliere la malta che cade inevitabilmente copiosa a terra durante l'uso della spazzola. In questo caso bisogna tenere pulita la zona di raccolta e nel riuso non aggiungere troppo cemento in quanto il materiale raccolto già ne possiede abbastanza (inoltre verrebbe di tonalità diversa): basta un pò d'acqua. E non sembri un'operazione disdicevole: non è giusto mandare a rifiuto materiali che hanno ancora una loro funzione, non solo dal punto di vista economico. 

 
Costi e conclusioni
Anche se il costo fosse superiore questo tipo di intervento sarebbe indicato e dal risultato eccezionale. Figuriamoci poi se si pensa che occorre molto meno materiale, molto meno tempo e quindi molto meno denaro per attuarlo. In effetti possiamo avvicinare tutta l'opera ad un restauro conservativo dell'edificio la cui spesa, peraltro, potrà anche essere dedotta dalle tasse e con un'IVA agevolata (almeno nel momento che scriviamo queste note). 
Una volta tolta la camicia alla parete si potranno, inoltre, mettere a nudo eventuali difetti strutturali su cui anche intervenire, oppure archi, lavorazioni superficiali, conci particolari, aperture richiuse ed altro ancora che può rendere il nostro intervento ben più interessante e la parete più preziosa.

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