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Condominio - Le controversie, la legittimazione, le liti
(Sentenze pronunciate, nell'anno 2011, tutte dalla Cassazione Civile e Penale)
 Parti e argomenti della scheda: 
Le massime dell'anno 2011 che si riportano in questa pagina riguardano pronunce dei giudici su una serie di controversie relative al recupero delle spese, alla legittimazione a ricorrere e alla competenza dei giudici. Oppure ai reati nel condominio.
  1. Condominio, scioglimento giudiziale, divisione
  2. Condominio e difetti di costruzione: competenza del giudice di pace
  3. Spese condominiali, recupero, legittimazione passiva
  4. Condominio, appello, intervento dei terzi, precisazioni
  5. Condominio, tutela, impugnazioni, rimedio possessorio
  6. Atti persecutori, stalking, condominio, sussistenza
  7. Giudice di pace, competenza, parcheggio
  8. Condominio, legittimazione passiva, opere abusive, demolizione
  9. Commette il reato di violenza privata l'automobilista che lasci la propria vettura all'interno del cortile condominiale parcheggiata in modo tale da bloccare l'uscita dell'automobile di un altro condomino
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  1. Condominio, scioglimento giudiziale, divisione, opere infrastrutturali rilevanti. I condòmini possono chiedere lo scioglimento giudiziale del condominio - e la creazione di due condomìni autonomi relativamente alle parti separate della medesima costruzione - solo nell'ipotesi in cui, per ottenere la divisione del compendio immobiliare, non sia necessario realizzare opere edili o infrastrutturali rilevanti. Cassazione civile sezione II sentenza 19 dicembre 2011 n. 27507
  2. Condominio e difetti di costruzione: competenza del giudice di paceLa Corte dichiara la competenza del giudice di pace (nei limiti della sua competenza per valore) in ordine alle controversie aventi ad oggetto pretese che abbiano la loro fonte in un rapporto, giuridico o di fatto, riguardante un bene immobile, salvo che la questione proprietaria non sia stata oggetto di una esplicita richiesta di accertamento incidentale di una delle parti e sempre che tale richiesta non appaia, ictu oculi, alla luce delle evidenze probatorie, infondata e strumentale - siccome formulata in violazione dei principi di lealta' processuale - allo spostamento di competenza dal giudice di prossimita' al giudice togato. Cassazione civile sezioni unite ordinanza del 19 ottobre 2011 n. 21582
  3. Spese condominiali, recupero, legittimazione passiva, apparenzaNel caso di azione giudiziale dell'amministratore del condominio per il recupero della quota di spese di competenza di un'unità immobiliare di proprietà esclusiva, è passivamente legittimato il vero proprietario di detta unità e non anche chi possa apparire tale.
    Difettano, nei rapporti fra condominio, che è un ente di gestione, ed i singoli partecipanti ad esso, le condizioni di operatività del principio dell'apparenza del diritto, strumentale, essenzialmente, ad esigenze di tutela dell'affidamento del terzo in buona fede.
    Il collegamento della legittimazione passiva all'effettiva titolarità della proprietà è funzionale al rafforzamento e al soddisfacimento del credito della gestione condominiali.
    Il giudice viola l'obbligo di osservare i principi informatori della materia del condominio qualora in materia di azione per il recupero delle spese condominiali, nell’individuazione del soggetto tenuto al pagamento assuma quale principio generale dell’ordinamento quello dell’apparenza del diritto.
    Cassazione civile, sez. II, sentenza 12.07.2011, n. 15296
  4. Condominio, appello, intervento dei terzi, precisazioniSe è vero che la legittimazione ad appellare deve essere riconosciuta soltanto ai soggetti che siano stati parti nel giudizio di primo grado e che siano rimasti soccombenti, deve tenersi però presente, in senso contrario, che, configurandosi il condominio come un ente di gestione sfornito di personalità giuridica distinta da quella dei singoli condomini, l'esistenza dell'amministratore non priva i singoli condomini della facoltà di agire a difesa dei diritti esclusivi e comuni inerenti all'edificio condominiale.
    Ed invero, i condomini, che devono essere considerati non terzi ma parti originarie, possono intervenire nel giudizio in cui la difesa dei diritti sulle parti comuni sia stata già assunta dall'amministratore; inoltre, possono ricorrere all'autorità giudiziaria autonomamente, sia nel caso di inerzia dell'amministratore, a norma dell’art. 1105 c.c. applicabile anche al condominio per il rinvio posto dall'art. 1139 c.c., sia allorquando gli altri condomini non intendano agire o resistere in giudizio; possono infine esperire i mezzi di impugnazione necessari ad evitare gli effetti sfavorevoli della pronuncia resa nei confronti dell'amministratore.
     Cassazione civile, sez. III, civile 16.05.2011 n. 10717
  5. Condominio, tutela, impugnazioni, rimedio possessorioLa previsione di impugnabilità ex art. 1137 c.c. comporta che il rimedio tipico contro un atto, in ipotesi illegittimo, riconducibile a tale qualificazione, sia l'impugnazione così implicitamente escludendo la configurabilità dell'azione possessoria quale reazione alla adozione, neppure seguita da esecuzione, del provvedimento ritenuto illegittimo. Cassazione civile, sez. II, sentenza 11.05.2011 n. 10347
  6. Atti persecutori, stalking, condominio, sussistenza. La locuzione condotte reiterate, in tema di stalking atti persecutori (c.d. stalking) vuol dire che si è in presenza di reato complesso, la cui "condotta criminosa", cioè l'azione od omissione di cui è conseguenza l'evento da cui dipende l'esistenza del reato è integrata da atti per sé costitutivi di condotte di minaccia o molestia. Cassazione penale, sez. V, sentenza 25.05.2011 n. 20895
  7. Giudice di pace, competenza, parcheggio, precisazioni. La domanda inerente l'esistenza di un diritto di uso del parcheggio non è necessariamente di competenza del Giudice di Pace. Cassazione civile, sez. II, sentenza 19.04.2011 n. 8941
  8. Condominio, legittimazione passiva, opere abusive, demolizione. La domanda diretta alla rimozione delle opere abusive realizzate nel cortile condominiale e la relativa domanda risarcitoria, devono essere proposte nei confronti dei singoli condomini trattandosi di “azioni reali” aventi ad oggetto diritti dei singoli condomini. Infatti l’azione diretta non al semplice accertamento dell’esistenza o inesistenza dell’altrui diritto, ma al mutamento di uno stato di fatto mediante la demolizione di manufatti o costruzioni, dà luogo ad un’ipotesi di litisconsorzio necessario tra i proprietari dei beni interessati perché altrimenti la sentenza - che non potrebbe essere eseguita contro i proprietari non partecipi al giudizio - sarebbe inutiliter data. Cassazione civile, sez. II, sentenza 16.03.2011 n. 6177
  9. Commette il reato di violenza privata l'automobilista che lasci la propria vettura all'interno del cortile condominiale parcheggiata in modo tale da bloccare l'uscita dell'automobile di un altro condomino. Va condannando a 30 giorni di reclusione ed al risarcimento dei danni per violenza privata l'automobilista che lasci la propria vettura all'interno del cortile condominiale parcheggiata in modo tale da bloccare l'uscita dell'automobile di un altro condomino. Nel caso di specie, il ricorrente era stato condannato a trenta giorni di reclusione per violenza privata, di cui all'art. 610 c.p. per aver intenzionalmente parcheggiato la sua auto in modo da impedire l'uscita di un altro condomino omettendo, nonostante le sollecitazioni, a rimuovere l'automezzo e costringendo la persona offesa dal reato a non potersi allontanare. Cassazione penale quinta sezione sentenza 28 febbraio 2011 n. 7592
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