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Area
boscata e aree assimilate - Definizione - Riferimenti normativi.
La qualificazione di una
zona come area boscata é rilevante ai fini della disciplina
paesaggistica in
quanto rientrante tra i beni soggetti a tutela in base alla legge,
perché
rientranti tra quelli individuati dal Decreto Legislativo 22 gennaio
2004, n.
42, articolo 142, comma 1, segnatamente, dalla lettera g) che contempla
"i
territori coperti da foreste e da boschi, ancorché percorsi o
danneggiati dal
fuoco, e quelli sottoposti a vincolo di rimboschimento, come definiti
dal
Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 227, articolo 2, commi 2 e 6".Il
Decreto Legislativo 18 maggio del 2001, n. 227 articolo 2, comma 6
fornisce, a
sua volta, una definizione di bosco ed assimila al bosco altre aree.
Ciò posto
si osserva che il bosco, così come definito, é caratterizzato dalla
presenza di
vegetazione e da un'estensione minima, mentre per le radure e le altre
superfici che interrompono il bosco, rientranti tra le "aree
assimilate", é previsto un limite massimo di estensione superato il
quale
viene meno l'assimilazione. Dette aree vengono, appunto, assimilate al
bosco
perché non posseggono le caratteristiche indicate nella definizione. Le
radure,
in particolare, presentano, evidentemente, l'assenza di vegetazione del
tipo di
quella che caratterizza il bosco altrimenti, come le altre aree
indicate, non
potrebbero interromperlo. Tale distinzione, peraltro, ha un senso
evidente con
riferimento alla tutela che la legge intende assicurare ad aree di
particolare
pregio paesistico che non sarebbe giustificata per superfici estranee,
per
caratteristiche, ai boschi ed alle foreste. (conferma sentenza emessa
il
25/11/2009 dalla Corte d'Appello di Lecce). Pres. Ferrua -
Est. Ramacci -
P.M. Passacantando - Ric. Tu. Al. Gi. CORTE
DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 10 marzo 2011,
n. 9690
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Area
boscata e aree assimilate - Macchia mediterranea - Distinzione tra
"macchia alta" e "macchia bassa" - Irrilevanza.
Non spetta al
proprietario dell'area procedere ad una soggettiva valutazione delle
caratteristiche della vegetazione al fine di individuarne la
riconducibilità
alla definizione di "macchia mediterranea". La formulazione letterale
della definizione di cui al Decreto Legislativo 18 maggio del 2001, n.
227, fa
rientrare nella nozione di bosco sia la vegetazione arborea, sia la
macchia
mediterranea come tale, indipendentemente dal suo carattere arboreo o
arbustivo
(Sez. 3, n. 1874, 23 gennaio 2007), sicché non si dovrebbe più
distinguere tra
"macchia alta", di predominanza arborea, e "macchia bassa",
di natura arbustiva (contra Sez. 3 n. 6011, 14 dicembre 2001 e n.
48118, 4
novembre 2011). (conferma sentenza emessa il 25/11/2009 dalla Corte
d'Appello
di Lecce). Pres. Ferrua - Est. Ramacci - P.M. Passacantando -
Ric. Tu.
Al. Gi. CORTE
DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 10 marzo 2011,
n. 9690
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Piano
Urbanistico Territoriale
Tematico della regione Puglia (PUTT/P) - Natura di intervento di
pianificazione
a carattere generale - Efficacia.
Il Piano Urbanistico Territoriale
Tematico della regione Puglia (PUTT/P) è
riconducibile alla
categoria dei piani urbanistico territoriali con specifica
considerazione dei
valori paesistici e ambientali e, pertanto, costituisce un intervento
di
pianificazione a carattere generale efficace su tutto il territorio
regionale,
non limitato alle aree e ai beni elencati nel Decreto del Presidente
della
Repubblica n. 616 del 1997, articolo 82, comma 5, ovvero alle aree già
sottoposte a uno specifico vincolo paesistico (Sez. 3, n. 42916, 11
novembre
2009; Sez. 3, n. 41078, 6 novembre 2007). (conferma sentenza emessa il
25/11/2009
dalla Corte d'Appello di Lecce). Pres. Ferrua - Est. Ramacci - P.M.
Passacantando - Ric. Tu. Al. Gi. CORTE DI
CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 10 marzo 2011, n. 9690
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DIRITTO
URBANISTICO - SIC (siti di interesse comunitario) - Permesso di
costruire -
Valutazione di incidenza - D.P.R. n. 357/1997.
La valutazione di
incidenza prevista dal D.P.R. 8 settembre 1997, n. 357 per gli
interventi da
eseguirsi nelle zone individuate come SIC (siti di interesse
comunitario)
avendo ad oggetto l'analisi dei possibili effetti che gli interventi
medesimi
possono avere su detti siti con riferimento agli obiettivi di
conservazione,
deve necessariamente precedere il rilascio del titolo abilitativo
edilizio del
quale costituisce requisito di efficacia. (conferma ordinanza emessa
i16/7/2010
dal Tribunale di Salerno) Pres. Ferrua, Est. Ramacci, Ric. Stanzione. CORTE
DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 9/03/2011 (Cc.
24/02/2011) Sentenza n. 9308
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