Giurisprudenza
sezione di
www.softwareparadiso.it
software, servizi, informazioni sull'edilizia e la casa
 
Edilizia - Destinazione d'uso, cambi
(Sentenze pronunciate nell'anno 2009 della Cassazione, del Consiglio di Stato e del TAR)
 Parti e argomenti della scheda: 
I giudici si pronunciano, con queste massime dell'anno 2009 sui vari casi inerenti le destinazioni d'uso degli immobili, i cambi sopravvenuti e i permessi necessari. Si parla anche delle pertinenze.
  1. Urbanistica, pertinenza, nozione, pertinenza civilistica, differenze
  2. Destinazione di un immobile - Concetto di uso urbanistico
  3. Cambio della destinazione d'uso di un fabbricato
  4. Mutamento della destinazione d'uso - Difformità totale - Configurabilità
  5. Diritto urbanistico, nozione di "pertinenza urbanistica", pertinenza civilistica
  6. Modifica della destinazione d’uso - Permesso di costruire e/o denuncia d'inizio attività
  7. Mutamento di destinazione d'uso con realizzazione di opere edilizie
Altre pagine inerenti nel sito: 
 


  1. Urbanistica, pertinenza, nozione, pertinenza civilistica, differenze. La nozione di pertinenza urbanistica ha peculiarità sue proprie, che la distinguono da quella civilistica; deve trattarsi di un'opera preordinata a un'oggettiva esigenza dell'edificio principale, funzionalmente e oggettivamente inserita al servizio dello stesso, sfornita di un autonomo valore di mercato e dotata di un volume minimo, tale da non consentire , anche in relazione alle caratteristiche dell'edificio principale, una sua destinazione autonoma e diversa da quella a servizio dell'immobile cui accede. Cassazione penale, sez. III, sentenza 07.05.2009 n. 19078
  2. Destinazione di un immobile - Concetto di uso urbanistico. La destinazione di un immobile non si identifica con l'uso che in concreto ne fa il soggetto che lo utilizza, ma con quella impressa dal titolo abilitativo assentito. Ciò significa che "il concetto di uso urbanisticamente rilevante è ancorato alla tipologia strutturale dell'immobile, quale individuata nell'atto di concessione, senza che esso possa essere influenzato da utilizzazioni difformi rispetto al contenuto degli atti autorizzatori e/o pianificatori" (T.a.r. Lombardia-Milano, Sez. 1, 7.5.1992, n. 219; C.d.S. Sez. V, 9.2.2001, n. 583). Pres. Lupo, Est. Petti, Ric. Stirpe. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 05/03/2009 (Ud. 20/01/2009), Sentenza n. 9894
  3. Cambio della destinazione d'uso di un fabbricato - Strumento urbanistico - Alterazione di equilibri prefigurati - Insanabilità. La richiesta di cambio della destinazione d'uso di un fabbricato, qualora non inerisca all'ambito delle modificazioni astrattamente possibili in una determinata zona urbanistica, ma sia volta a realizzare un uso del tutto difforme da quelli ammessi, si pone in insanabile contrasto con lo strumento urbanistico, posto che, in tal caso, si tratta non di una mera modificazione formale destinata a muoversi tra i possibili usi del territorio consentiti dal piano, bensì in un'alternazione idonea ad incidere significativamente sulla destinazione funzionale ammessa dal piano regolatore e tale, quindi, da alterare gli equilibri prefigurati in quella sede. (Consiglio di Stato Sez. V, 3.1.1998, n. 24). Pres. Lupo, Est. Petti, Ric. Stirpe. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 05/03/2009 (Ud. 20/01/2009), Sentenza n. 9894
  4. Mutamento della destinazione d'uso - Difformità totale - Configurabilità. Difformità totale può aversi, inoltre, anche nel caso di mutamento della destinazione d'uso di un immobile o di parte di esso, realizzato attraverso opere implicanti una totale modificazione rispetto al previsto. Pres. Lupo, Est. Fiale, Ric. Puddu ed altro. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 27/01/2009 (Ud. 25/11/2008), Sentenza n. 3593
  5. Diritto urbanistico, nozione di "pertinenza urbanistica", pertinenza civilistica. La nozione di "pertinenza urbanistica" ha delle caratteristiche che la distinguono da quella civilistica. Affinché ricorra la prima è necessario che sussista un'opera preordinata ad un'oggettiva esigenza di un edificio principale, sfornita di un autonomo valore di mercato, non valutabile in termini di cubatura o comunque dotata di un volume minimo tale da non consentire, in relazione anche alle caratteristiche dell'edificio principale, una sua destinazione autonoma e diversa rispetto a quella a servizio dell'immobile cui accede. Cassazione penale, sez. III, sentenza 27.01.2009 n. 3583
  6. Modifica della destinazione d’uso - Permesso di costruire e/o denuncia d'inizio attività - Potere regionale - Immobili compresi nelle zone omogenee A) - Disciplina applicabile - Art. 44 lett. c) D.P.R. 380/2001. Per la modifica della destinazione d'uso, a parte il potere attribuito alle regioni di stabilire quali mutamenti debbano essere sottoposti al permesso di costruire e quali alla denuncia d'inizio attività, è comunque richiesto il permesso di costruire allorché il mutamento si riferisce ad immobili compresi nelle zone omogenee A) o comunque allorché comportino interventi che modifichino la sagoma o il volume del manufatto preesistente. Pres. Altieri, Est. Petti, Ric. Criscuolo. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 26/01/2009 (Ud. 17/12/2008), Sentenza n. 3445
  7. Mutamento di destinazione d'uso con realizzazione di opere edilizie - Permesso di costruire - Necessità - Fattispecie: serra trasformata in deposito rimessa di velivoli. In ordine al mutamento di destinazione d'uso di un immobile attraverso la realizzazione di opere edilizie, si configura in ogni caso un'ipotesi di ristrutturazione edilizia (secondo la definizione fornita dal D.P.R. n. 380 del 2001, art. 3, comma 1, lett. d)), in quanto l'esecuzione dei lavori, anche se di modesta entità, porta pur sempre alla creazione di un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. L'intervento rimane assoggettato, al previo rilascio del permesso di costruire con pagamento del contributo di costruzione dovuto per la diversa destinazione. Fattispecie: modifica della destinazione d'uso di una serra in un deposito adibito a rimessa di velivoli. Pres. Vitalone, Est. Amoresano, Ric. Zaccari. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. III, 22/01/2009 (Ud. 11/12/2008), Sentenza n. 2877
Torna all'indice delle sentenze