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Edilizia - Distanze nelle costruzioni, luci e vedute
(Sentenze pronunciate nell'anno 2007della Cassazione, del Consiglio di Stato e del TAR)
 Parti e argomenti della scheda: 
Le pronunce di questa pagina, sono massime dell'anno 2007, riguardano i casi di distanza fra le costruzioni. Si tratta anche delle luci e delle vedute, oltre che del risarcimento del danno per opere simili in violazione della legge.
  1. Distanze legali minime tra costruzioni - Disciplina applicabile ai rapporti tra privati
  2. Vedute abusive - Specifici accorgimenti che ostacolino la veduta
  3. Vedute abusive - Riduzione in pristino - Risarcimento del danno pregresso
  4. Urbanistica ed edilizia - Veduta
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  1. Distanze legali minime tra costruzioni - Disciplina applicabile ai rapporti tra privati - Art. 9 del D.M., n. 1444/1968 - Esclusione - Disciplina codicistica - Art. 873 segg. cod. civ.. La disciplina delle distanze legali minime tra costruzioni posta dall'art. 9 del D.M., n. 1444/1968 non è applicabile ai rapporti tra privati, trattandosi di disposizione esclusivamente dedicata ai Comuni, i quali sono tenuti al rispetto delle menzionate distanze nella predisposizione degli strumenti urbanistici. Ne consegue che: a) se lo strumento urbanistico si ponga in contrasto con l'art. 9 del D.M. n 1444/1968, esso può essere finanche disapplicato dal giudice ordinario, che può riconoscere immediata precettività al predetto art. 9, divenuto, per inserzione automatica, parte integrante dello strumento urbanistico in sostituzione della disposizione disapplicata; b) se lo strumento urbanistico non stabilisca distanze legali minime per le costruzioni in una determinata area, dall'impossibilità di applicazione dell'art, 9 D.M. n. 1444/1968 nei rapporti interprivati discende che alla costruzioni si applica la disciplina codicistica, con possibilità di edificazioni sul confine o in aderenza (artt. 873 segg. cod. civ.)". Pres. Grassi Est. Fiale Ric. Bruno. CORTE DI CASSAZIONE PENALE Sez. III, 23 gennaio 2007 (c.c. 14/12/2006), Sentenza n. 1894
  2. Vedute abusive - Specifici accorgimenti che ostacolino la veduta - Poteri del giudice. In tema di vedute abusive il giudice può imporre specifici accorgimenti che ostacolino la veduta o che impediscano concretamente l'esercizio della servitù. Presidente F. Pontorieri, Relatore E. Malpica. CORTE DI CASSAZIONE Civile, Sezione II, 23/01/2007, Sentenza n. 1391
  3. Vedute abusive - Riduzione in pristino - Risarcimento del danno pregresso - Condizioni. L’illegittimità della veduta non è condizionata al danno che in concreto possa derivarne per il titolare del fondo sul quale essa si esplica, non significa che in tema di risarcimento del danno pregresso (cioè antecedente alla riduzione in pristino) non debba valutarsi la lesione subita nella sua concretezza, e cioè anche in relazione alla maggiore o minore incidenza dell'intromissione nella sfera privata del soggetto passivo, dipendente dalle modalità in cui la veduta era esercitabile. Presidente F. Pontorieri, Relatore E. Malpica. CORTE DI CASSAZIONE Civile, Sezione II, 23/01/2007, Sentenza n. 1391

  4. URBANISTICA ED EDILIZIA - Veduta - Traliccio ad esclusivo uso di sostegno di apparecchiature elettroniche - Requisito di "veduta" - Esclusione. Una struttura consistente in un traliccio, destinato ad esclusivo uso di sostegno di apparecchiature elettroniche, non possiede i requisiti per essere considerata "veduta" alla stregua dei principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità (tra cui la normale e permanente destinazione a guardare ed affacciarsi nel fondo altrui - Cass. 19.1.1999, n. 450) - valutazione condizionata alla particolarità della struttura accertata tramite consulenza tecnica. Presidente F. Pontorieri, Relatore E. Malpica. CORTE DI CASSAZIONE Civile, Sezione II, 23/01/2007, Sentenza n. 1391
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