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Lastrico
solare in condominio. Infiltrazioni. Danni. Obbligo risarcitorio. In
tema
di condominio di edifici la terrazza a livello anche se di proprietà o
di uso
esclusivo di un singolo condomino assolve alla stessa funzione di
copertura del
lastrico solare posto alla sommità dell'edificio nei confronti degli
appartamenti sottostanti. Ne consegue che anche se appartiene in
proprietà o se
è attribuito in uso esclusivo ad uno dei condomini, all'obbligo di
provvedere
alla sua riparazione o alla sua ricostruzione sono tenuti tutti i
condomini, in
concorso con il proprietario o con il titolare del diritto di uso
esclusivo.
Pertanto, dei danni cagionati all'appartamento sottostante per le
infiltrazioni
d'acqua provenienti dal lastrico, deteriorato per difetto di
manutenzione,
rispondono tutti gli obbligati inadempienti alla funzione di
conservazione,
secondo le proporzioni stabilite dal cit. art. 1126, vale a dire, i
condomini
ai quali il lastrico serve da copertura, in proporzione dei due terzi,
ed il
titolare della proprietà o dell'uso esclusivo, in ragione delle altre
utilità,
nella misura del terzo residuo. Cassazione
civile, sez. III, sentenza 13.12.2007 n. 26239
- Condominio.
Obbligo di custodia. Il
condominio è custode rispetto ai danni derivati ai condomini.
L’imprudenza del
danneggiato può essere ritenuta idonea ad integrare il concorso colposo
del
creditore, nella verificazione del danno. Cassazione
civile, sez. III, sentenza 30.10.2007, n. 22882
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Condominio.
Regolamento. Partecipazione obbligatoria a un consorzio. La
clausola del regolamento condominiale, che imponga anche ai futuri
acquirenti
degli appartamenti la partecipazione obbligatoria ad un consorzio di
urbanizzazione del complesso residenziale, è nulla per violazione del
principio
di tipicità delle obbligazioni propter rem. La partecipazione
obbligatoria al
Consorzio, infatti, deve essere ricondotta alla categoria delle
obbligazioni
propter rem, le quali, tuttavia, non possono essere liberamente
costituite
dall'autonomia privata, ma sono ammissibili solo nei casi voluti dalla
legge. Cassazione
civile, sez. II, sentenza 20.06.2007, n. 14332
- Condominio.
Presunzione di parti comuni e assenza di titolo contrario. In
mancanza di una specifica previsione contraria del titolo costitutivo,
la
destinazione all'uso e al godimento comune di taluni servizi, beni o
parti
dell'edificio comune, risultante dall'attitudine funzionale del bene al
servizio dell'edificio, considerato nella sua unità, e al godimento
collettivo,
fanno presumere la condominialità, a prescindere dal fatto che il bene
sia o
possa essere utilizzato da tutti i condomini o solo da taluni di essi. Cassazione
civile, sez. II, sentenza 16.04.2007, n. 9093
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Amministratore
di condominio. Decesso di condomino. Accertamento dell’erede. L’amministratore
che viene a conoscenza del decesso di un condomino, non avendo utili
elementi
di riferimento e non essendo obbligato a fare alcuna particolare
ricerca, non è
tenuto ad inviare alcun avviso fino a quando gli eredi non gli
manifesteranno
la loro qualità. In senso contrario, non si potrebbe invocare il fatto
che, in
base all’articolo 1136, comma 6, c.c., l’assemblea non può deliberare
se non
risulta che tutti i condomini sia stati avvisati, in quanto tale norma
presuppone, per la sua applicabilità, che i condomini siano noti
all’amministratore. Cassazione
civile, sez. II, sentenza 22.03.2007, n. 6926
- Spese
condominiali: decreto ingiuntivo e impugnazione di delibera assembleare. In
sede
di opposizione al decreto ingiuntivo ottenuto per la riscossione dei
contributi
condominiali sulla base dello stato di ripartizione approvato
dall'assemblea,
il giudice non può sospendere il giudizio in attesa della definizione
del
diverso giudizio d'impugnazione, ex art. 1137 c.c., della deliberazione
posta a
base del provvedimento monitorio opposto. Cassazione,
SS.UU. civile, sentenza 27.02.2007, n. 4421
- Amministratore
in giudizio senza l'autorizzazione dell'assemblea dei condomini. L’amministratore
di un condominio può essere convenuto in giudizio per qualunque
controversia
concernente le parti comuni ed è legittimato a rappresentare in
giudizio il
condominio senza necessità di autorizzazione dell’assemblea con
l’inerente
legittimazione a proporre impugnazione. Cassazione,
sez. III civile, sentenza 13.02.2007, n. 3064
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