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Beni culturali e ambientali - Sanatoria, condoni, abusi, reati, demolizioni
(Sentenze pronunciate nell'anno 2005 della Cassazione, del Consiglio di Stato e del TAR)
 Parti e argomenti della scheda: 
Le seguenti massime, pronunciate durante l'anno 2005, riguardano gli abusi nelle zone protette, i reati, le demolizioni, le eventuali sanatorie ammesse dalla normativa vigente.
  1. Aree dichiarate di notevole interesse pubblico - Esecuzione di lavori
  2. Vincolo paesaggistico - Istanza di condono ex art. 32, c. 43 L. 26/2003
  3. Interventi realizzati prima dell’1.5.2004 - Assenza di nulla osta paesaggistico
  4. Impianti lavorazione inerti - Violazione art. 181 D.Lv. 42/2004 e art. 44 lettera C) dpr 380/2001
  5. Zone paesaggistiche - Reato di pericolo - Pregiudizio per l'ambiente in astratto
  6. Vincolo paesaggistico - Art. 146 d.lgs. 42/2004 - Divieto di sanatoria
  7. Art. 181 D.Lgs. n. 42/2004 - Reato di pericolo astratto - Configurabilità
  8. Tutela ambientale e paesaggistica - Reati di pericolo presunto o astratto
  9. Tutela del paesaggio - Art. 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio
  10. Interventi in zone sottoposte a vincolo paesistico senza l'autorizzazione
  11. Patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale (cose d'antichità e d'arte)
  12. Edilizia - Assenza di concessione - Vincolo paesistico - Condono Edilizio
  13. Vincolo paesaggistico - Abuso edilizio - Zona assoggettata a vincolo
  14. Vincolo paesaggistico - Art. 146 D. Lgs. 42/2004 - Divieto di autorizzazione paesaggistica in sanatoria
  15. Fabbricato abusivo - Demolizione della nuova costruzione
  16. Vincolo paesaggistico - Divieto di autorizzazione paesistica ex post
  17. Trasformazione di mulattiera in strada sterrata - Reato
  18. Sanatoria abusi su aree di interesse ambientale
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  1. Aree dichiarate di notevole interesse pubblico - Esecuzione di lavori, senza la prescritta autorizzazione - Delitto di cui all’articolo 181 bis D.Lv. 42/2004 (Codice Urbani) e applicazione di misura cautelare personale - legittimità. E’ legittima l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in presenza della violazione dell’articolo 181, comma 1bis del D.Lv. 42/2004 (Codice Urbani). La fattispecie criminosa di cui alla lettera a) della citata disposizione è configurabile anche nell’ipotesi di esecuzione di lavori, senza la prescritta autorizzazione, nelle aree dichiarate di notevole interesse pubblico in base a provvedimenti emessi ai sensi delle disposizioni previgenti al D.Lv. 42 del 2004 in quanto la procedura di dichiarazione prevista dagli articoli 136 e ss. È sostanzialmente analoga a quella già prevista dal D.Lv. 490 del 1999 e dalla legge n. 1497 del 1939. Pres. Lupo Est. Lombardi Ric. Pastore. CORTE DI CASSAZIONE Penale Sez. III, del 16/12/2005 (C.c. 9/11/2005), Sentenza n. 45609
  2. Vincolo paesaggistico - Istanza di condono ex art. 32, c. 43 L. 26/2003 - Parere di compatibilità paesaggistica - Sub-procedimento incidentale - L.R. Campania n. 10/2004 - Termine di 180 giorni per il rilascio del parere - Coordinamento con il termime di 24 mesi previsto per la definizione del procedimento. La richiesta del parere di compatibilità paesaggistica, ex art. 32, c. 43 della legge 26 del 2003, implicitamente formulata con l’istanza principale di condono edilizio, in quanto sub-procedimento incidentale, si inserisce in un arco procedimentale più ampio, in rapporto al quale può essere stabilita la tempestività della risposta dell’amministrazione. Pertanto, poiché, la L. n. 326 del 2003 (come integrata dalla legge 27.12.2004 n. 304, di conv. del d.l. 282/04) e la legge regionale della Campania n. 10 del 18.11.2004 hanno previsto per la definizione del procedimento un termine di 24 mesi dalla presentazione della domanda (decorso il quale scatta l’intervento sostitutivo della provincia ex art. 4 L.R. 19/2001), anche il sub-procedimento per il rilascio del parere paesaggistico dovrà esaurirsi nell’arco dei ventiquattro mesi previsti per il procedimento principale, dovendosi ritenere che il termine di 180 giorni (art. 32 L.47/85) decorra solo dal momento in cui è stata avanzata la relativa richiesta da parte dell’amministrazione comunale. Prima di tale momento non è configurabile alcun silenzio giuridicamente significativo, avendo l’amministrazione comunale un termine complessivo di 24 mesi per concludere il procedimento principale, con piena facoltà di attivare in qualsiasi momento il sub-procedimento in oggetto. Pres. Perrelli, Est. Abruzzese - B.V. (Avv. Iacono) c. Comune di Barano d’Ischia (n.c.) - T.A.R. CAMPANIA, Napoli, Sez. VI - 8 settembre 2005, n. 11261
  3. Interventi realizzati prima dell’1.5.2004 - Assenza di nulla osta paesaggistico - Art. 146, comma 10, lett. c) D. Lgs. 42/2004 - Norma di immediata applicazione. L’art. 146, comma 10, lett. c), D.Lg.vo n. 42/2004 è norma di immediata applicazione anche con riferimento agli interventi, realizzati prima dell’1.5.2004, in assenza di nulla osta paesaggistico. Pres. Camozzi, Est. Mastrantuono - S.C. (Avv. Spanò) c. Comune di Nova Siri (n.c.) - T.A.R. BASILICATA - 2 agosto 2005, n. 737
  4. Impianti lavorazione inerti - Violazione art. 181 D.Lv. 42/2004 e art. 44 lettera C) dpr 380/2001. Costituisce reato la realizzazione, in assenza della preventiva autorizzazione dell'ente preposto alla tutela del vincolo e del permesso di costruire, di lavori di ampliamento per circa 1000 mq di un preesistente piazzale utilizzato come area di lavoro per il posizionamento di impianti di frantumazione e deposito inerti. Pertanto, trattasi di principio non innovato dal T.U. n. 380/2001, nella vigenza della precedente normativa, già si era affermato che "la realizzazione di un piazzale per uso industriale, mediante spianamento del suolo e collocazione di brecciame compatto, configura una trasformazione del territorio subordinata a concessione edilizia" (Cass., Sez. III, 25.9.1991, n. 9978, Laviano ed altro). Pres. Savignano - Est. Fiale - Ric. P.M. in proc. Pedrini.  CORTE DI CASSAZIONE Sez. III del 15 luglio 2005 (C.C. 13 aprile 2005), Sentenza n. 26139

  5. Zone paesaggistiche - Reato di pericolo - Pregiudizio per l'ambiente in astratto - Configurabilità. Il reato di cui all'art. 1 sexies della legge n. 431/1985 (attualmente art, 181 del D.L.vo 22.1.2004, n. 42) è reato di pericolo e, pertanto, per la configurabilità dell'illecito, non è necessario un effettivo pregiudizio per l'ambiente, potendo escludersi dal novero delle condotte penalmente rilevanti soltanto quelle che si prospettano inidonee, pure in astratto, a compromettere i valori del paesaggio e l'aspetto esteriore degli edifici In giurisprudenza [si veda, tra le molteplici pronunzie, Cass., Sez. III: 27.11.1997, Zauli ed altri; 7.5.1998, Vassallo; 13.1.2000, Marzocco ed altro; 5.10.2000, Lorenzi; 29.11.2001, Zecca ed altro; 15.4.2002, P.G, in proc. Negri; 14.5.2002, Migliore; 4.10.2002, Debertol; 7.3.2003, Spinosa; 6.5.2003, Cassisa; 23.5.2003, P.M. in proc. Invernici; 26.5.2003, Sargentini; 5.8.2003, Mori; 7.10.2003, Fierro; 3.6.2004, Coletta]. (si veda pure, in proposito, Corte Cost., cent. n, 247 del 1997 ed ord. n. 68 del 1988). Pres. Savignano - Est. Fiale - Ric. P.M. in proc. Pedrini.  CORTE DI CASSAZIONE Sez. III del 15 luglio 2005 (C.C. 13 aprile 2005), Sentenza n. 26139

  6. Vincolo paesaggistico - Art. 146 d.lgs. 42/2004 - Divieto di sanatoria successiva alla realizzazione dell’opera - Applicabilità in costanza del regime transitorio di cui all’art. 159. La norma transitoria di cui all’art. 159 del D. Lgs. 42/2004, che, fino all’approvazione dei piani paesaggistici ed al conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici, ha mantenuto in vigore, con alcune modifiche, il previdente modulo procedimentale, non esclude l’applicabilità dell’art. 146, c. 10, lett. c). Tale norma, secondo cui “l’autorizzazione paesaggistica … non può essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione, anche parziale, degli interventi” deve considerarsi immediatamente applicabile “a regime”, in quanto si tratta di norma sostanziale che definisce le caratteristiche ed i limiti dell’autorizzazione ed è avulsa dal contesto procedimentale in cui è inserita. Pres. f.f. ed Est. Stevanato - T.s.r.l. (Avv. Zimbelli) c. Parco Regionale dei Colli Euganei (Avv.ti G. e M. Ceruti) e altro (n.c.) - T.A.R. VENETO, Sez. II - 1 luglio 2005, n. 2766
  7. Art. 181 D.Lgs. n. 42/2004 - Reato di pericolo astratto - Configurabilità - Valori del paesaggio e l'aspetto esteriore degli edifici. Il reato di cui all'art. 1 sexies della legge n. 431/1985 (previsto poi dall'art. 163 del D.Lgs. n. 490/1999 ed attualmente dall'art. 181 del D.Lgs. 22.1.2004, n. 42) è reato di pericolo astratto e, pertanto, per la configurabilità dell'illecito, non è necessario un effettivo pregiudizio per l'ambiente, potendo escludersi dal novero delle condotte penalmente rilevanti soltanto quelle che si prospettano inidonee, pure in astratto, a compromettere i valori del paesaggio e l'aspetto esteriore degli edifici [vedi, in proposito, Corte Cost., sent. n. 247 del 1997 ed ord. n. 68 del 1988]. (Cass., Sez. III: 27.11.1997, Zauli ed altri; 7.5.1998, Vassallo; 13.1.2000, Mazzocco ed altro; 5.10.2000, Lorenzi; 29.11.2001, Zecca ed altro; 15.4.2002, P.G. in proc. Negri; 14.5.2002, Migliore; 4.10.2002, Debertol; 7.3.2003, Spinosa; 6.5.2003, Cassisa; 23.5.2003, P.M. in proc. Invernici; 26.5.2003, Sargentini; 5.8.2003, Mori; 7.10.2003, Fierro). Pres. Antonio Zumbo - Rel. Aldo Fiale - P.M.Vittorio Meloni - Ric.Benzo  e Distinto. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sezione III - 20 maggio 2005 (Ud. 15 febbraio 2004), Sentenza n. 19235

  8. Tutela ambientale e paesaggistica - Reati di pericolo presunto o astratto - Accertamento in concreto dell'offensività specifica della singola condotta - Sindacato del giudice penale - Sussiste. In tema di tutela ambientale e paesaggistica, anche per i reati ascritti alla categoria di quelli formali e di pericolo presunto od astratto è sempre devoluto al sindacato del giudice penale l'accertamento in concreto dell'offensività specifica della singola condotta, dal momento che, ove questa sia assolutamente inidonea a porre a repentaglio il bene giuridico tutelato, viene meno la riconducibilità della fattispecie concreta a quella astratta e si verte in tema di reato impossibile, ex art. 49 cod. pen. (Corte Costituzionale sentenza n. 247 del 1997; C. Cost. sentenza n. 360 del 1995). Pres. Antonio Zumbo - Rel. Aldo Fiale - P.M.Vittorio Meloni - Ric.Benzo  e Distinto. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sezione III - 20 maggio 2005 (Ud. 15 febbraio 2004), Sentenza n. 19235
  9. Tutela del paesaggio - Art. 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio - Abusivismo - Depenalizzazione - L. 15.12.2004 n. 308 - Condizioni e limiti. L'art. 181 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con il D. L.vo 22.1.2004 n. 41, che sostanzialmente riproduceva il testo dell'art. 163 del D. L.vo n. 490/99, è stato succesivamente modificato dall'art. 1, co. 36 lett. c), della L. 15.12.2004 n. 308. La disposizione, pertanto, ha operato una sostanziale depenalizzazione nelle varie ipotesi in essa contenute e ritenuti dal legislatore meno lesivi dell'interesse protetto dalla norma, a condizione che venga accertata la compatibilità paesaggistica dei lavori eseguiti. Sicché, risulta applicabile anche ai fatti pregressi, ai sensi dell'art. 2, co. 2, c.p., ricorrendo le condizioni in essa enunciate. Fattispecie: realizzazione di una serie di muri di recinzione in pietrame e malta, un complesso murario con piano di lavoro e lavabo, la pavimentazione prospiciente l'ingresso del fabbricato preesistente e modificazioni prospettiche di quest'ultimo in zona sottoposta a vincolo paesaggistico senza l'autorizzazione dell'amministrazione preposta alla tutela del vincolo. Pres.Grassi - Rel..Lombardi - P.M Izzo - Ric. Stubing. CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sezione III 17 maggio 2005 (Ud. 12/04/2005), Sentenza n. 18205
  10. Interventi in zone sottoposte a vincolo paesistico senza l'autorizzazione - Reato previsto dall'art. 163 D.Lgs. n. 490/90 (ora art. 181 D.Lgs. n. 42/2004)- Danno ambientale - Necessità - Esclusione - Fondamento. Il reato di cui all'art. 163 D.Lgs. n. 490/1999 (ora art. 181 D.Lgs. n. 41/2004) si perfeziona ponendo in essere interventi in zone sottoposte a vincolo paesistico senza l'autorizzazione amministrativa, condotta che, in quanto impedisce un controllo preventivo della P.A. sull'opera, mette in pericolo il paesaggio, bene tutelato in via mediata dalla disposizione, mentre non ha alcun rilievo la eventuale mancanza di danno ambientale, ancorché attestata dall'Ufficio Tutela del territorio. Presidente: Zumbo A. Estensore: Squassoni C. Relatore: Squassoni C. Imputato: Di Cesare ed altro. P.M. Salzano F. (Conf.) (Annulla senza rinvio, App. Sassari, 12 Giugno 2003). CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sezione III - 17 marzo 2005 (Ud. 25/01/2005), Sentenza n. 10463  
  11. Patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale (cose d'antichità e d'arte) - Reato di cui all'art. 170 D.Lgs. n. 41 del 2004 - Uso illecito di bene culturale - Nozione - Individuazione. In tema di beni culturali, integra il reato di cui all'art. 170 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 41 (uso illecito dei beni culturali) l'uso del bene culturale che ne determini la distorsione dal godimento che gli è proprio, ovvero di studio, ricerca o piacere estetico complessivo. Pres. Onorato P. Est. Sarno G. Rel. Sarno G. Imp. P.M. in proc. Veneroso. P.M. Fraticelli M. (Diff.) - (Dichiara inammissibile, Trib.Lib. Roma, 12 Novembre 2004). CORTE DI CASSAZIONE PENALE Sez. III, 19/04/2005 (Cc. 17/03/2005), Sentenza n. 14377
  12. Edilizia - Assenza di concessione - Vincolo paesistico - Condono Edilizio - Esclusione - Effetti processuali. Le opere edilizie realizzate in assenza della concessione e in area assoggettata a vincolo paesistico non possono ottenere la sanatoria ai sensi dell'art. 32 d.l. 30 settembre 2003, n. 269 (conv. in l. 24 novembre 2003, n. 326) e pertanto non è consentito disporre la sospensione del procedimento penale ex art. 44 l. 28 febbraio 1985, n. 47. Pres. P. Fattori, Rel. P. Piccialli, Ric. Ricci. CORTE DI CASSAZIONE PENALE Sez. IV, 5 aprile 2005 (ud. 12 gennaio 2005), Sentenza n. 12577  
  13. Vincolo paesaggistico - Abuso edilizio - Zona assoggettata a vincolo in epoca successiva alla commissione dell’abuso - Regione Siciliana - Art. 17 L.R. 4/03 - Sanatoria - Parere dell’autorità preposta al vincolo - Necessità - Esclusione - Carattere di norma di interpretazione autentica - Va escluso - Efficacia retroattiva della norma - Esclusione. All’art. 17 della L.R. 4/03, dal quale discende che in tutti i casi in cui gli abusi siano stati compiuti in zone vincolate successivamente alla commissione dell’abuso, la sanatoria rimane assoggettata alla sola valutazione degli aspetti urbanistici e di sanabilità dell’abuso che competono al Comune, ma non anche all’assunzione del parere positivo delle autorità preposte alla tutela, non può essere riconosciuta la natura di norma di interpretazione autentica che esso stesso formalmente reclama, dovendo, invece, tale disposizione essere qualificata come di carattere innovativo, come tale priva di efficacia retroattiva. Pres.f.f. Veneziano, Est. Bertagnolli - M.M. e altro (Avv. Lupo) c. Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta e altro (Avv. Stato) - T.A.R. SICILIA, Palermo, Sez. I - 14 marzo 2005, n. 394
  14. Vincolo paesaggistico - Art. 146 D. Lgs. 42/2004 - Divieto di autorizzazione paesaggistica in sanatoria - Immediata applicabilità - Fondamento. Il divieto di autorizzazione paesaggistica in sanatoria sancito dall'art.146 del D. Lgs. 42/2004 è immediatamente cogente: a fronte di tale disposizione, il regime transitorio dettato dal successivo art. 159 trova applicazione limitatamente ai profili procedurali (che, in quanto attinenti alle sole modalità di esercizio del potere, non ne possono incidere l’intrinseca conformazione). In altri termini, l’efficacia derogatoria di quest’ultima disciplina temporanea deve ritenersi allo stato (e cioè sino all’approvazione dei piani paesaggistici ai sensi dell’art. 156 ovvero ai sensi dell’art. 143 e dopo il conseguente adeguamento degli strumenti urbanistici ai sensi dell’art. 145 del D. Lgs. n. 42/2004) prevalente solo sulle corrispondenti norme che regolano il procedimento de quo nel suo regime ordinario, senza che ciò comporti alcuna interferenza con la nuova delimitazione e configurazione del potere autorizzatorio in questione, il quale risulta, con norma immediatamente applicabile, delineato dall’art. 146 nella sua sostanziale connotazione e nella sua estensione operativa: tale conclusione trova conferma nella lettera dello stesso art. 159, che, con un enunciato tipicamente ricognitivo di una situazione di divieto di autorizzazione ex post, ribadisce la preclusione di dar inizio ai lavori in difetto della stessa (comma 2); e, per altro verso, detta una disciplina speciale ed a carattere esplicitamente temporanea -che espressamente contempla il rilascio dell’autorizzazione solo dopo l’approvazione dei piani paesaggistici- per quelle fattispecie residuali oggetto di provvedimenti adottati ai sensi dell’art. 1 quinquies del D. L. n. 312/1985 e pubblicati nella G.U in data anteriore al 6.9.1985 (comma 5) Pres. Ravalli, Est. Manca - M.S. e altri (Avv. Sticchi Damiani) c. Comune di Gagliano del Capo e altro (n.c.) - T.A.R. PUGLIA, Lecce, Sez. I - 24 febbraio 2005, n.871
  15. Fabbricato abusivo - Demolizione della nuova costruzione - Rimessione in pristino dello stato dei luoghi - Delega alla Soprintendenza da parte del giudice - Originaria autorizzazione per lavori di manutenzione straordinaria - Fattispecie: Abbattimento di un immobile e ricostruzione di un manufatto diverso. Nei casi in cui il giudice ha ordinato, ai sensi degli artt. 7, u.c., della legge n. 47/1985 e 1 sexies, secondo comma della legge n. 431/1985, la rimessione in pristino dello stato dei luoghi, ovverosia la demolizione della nuova costruzione e la riedificazione di un edificio avente le identiche caratteristiche di quello demolito delegando alla Soprintendenza competente l’indicazione delle modalità con le quali procedere, in quanto l’immobile ricadeva in zona vincolata, l’Amministrazione dei Beni culturali non può esimersi dal farsi carico, da un lato, della verifica di fattibilità della demolizione parziale, in relazione alla concreta struttura del manufatto, dall’altra, in alternativa, dell’applicazione della sanzione pecuniaria prevista dall’art. 12 della legge n. 47/1985. Pres. GIOVANNINI - Est. MINICONE - MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI e dalla SOPRINTENDENZA AI BB.AA.AA.AA.SS. di Salerno e Avellino (Avvocatura Generale dello Stato) c. Vassallo (n.c.) (TAR Campania, Sezione di Salerno, n. 505 del 22 settembre 1998). CONSIGLIO DI STATO Sez. VI, 24 febbraio 2005 (c.c. 5 novembre 2004), Sentenza n. 666
  16. Vincolo paesaggistico - Divieto di autorizzazione paesistica ex post - Applicabilità - Dies a quo - Entrata in vigore del d. lgs. 42/2004. Il divieto di rilasciare l’autorizzazione paesistica ex post sussiste solo dal momento dell’entrata in vigore della nuova disciplina normativa di cui al d. lgs. 42/2004. Pres. Monteleone, Est. Polidori - I.M. (Avv. De Lellis) c. Comune di Sant’Angelo d’Alife (n.c.) T.A.R. CAMPANIA, Napoli, Sez. IV - 14 febbraio 2005, n. 1009
  17. Trasformazione di mulattiera in strada sterrata - Reato di cui all'art. 181 D. L.vo n. 42/2004 - Configurabilità. In materia di tutela dei beni paesaggistici, la trasformazione di un preesistente sentiero “c.d. mulattiera” in una strada sterrata, integra la violazione dell'art. 163 d. lg. 29 ottobre 1999, n. 490, (sostituito dall'art. 181 D. L.vo n. 42/2004), atteso che tale trasformazione, idonea a consentire il passaggio di mezzi meccanici, da un lato non può essere ritenuta attività di manutenzione, dall'altro integra una modifica rilevante e stabile dello stato dei luoghi. Pres. Savignano - Rel. Zumbo - P.M. (Concl. Conf.) - Boscacci. CORTE DI CASSAZIONE Sez. III, 3 febbraio 2005 (Ud. 13/01/2005), Sentenza n. 3725 
  18. Urbanistica ed edilizia - Sanatoria abusi su aree di interesse ambientale - Sospensione del procedimento penale - Condono edilizio - Applicabilità a manufatti realizzati in assenza di concessione in zona sottoposta a vincolo paesistico - Esclusione - Reato continuato - Termine di prescrizione - Delega ambientale - L. 15/12/2004 n. 308. La sospensione del procedimento penale ai sensi dell’art. 38 L. 28/2/85 n. 47, in relazione ad una domanda di condono edilizio presentata ai sensi dell’art. 32 D.L. 30/9/2003 n. 269, non può essere disposta su immobili sottoposti a vincoli e realizzati su terreni sottoposti a vincoli (Sez. 3, n. 3350 del 29/01/2004 Rv. 227217); infatti solo con la L. 15/12/2004 n. 308 (Delega al Governo per il riordino, il coordinamento e l'integrazione della legislazione in materia ambientale e misure di diretta applicazione" agli artt. 37 e 38, è stata inserita, la possibilità di sanare gli abusi edilizi con conseguente estinzione dei reati ambientali (sempre che superino l'accertamento di compatibilità paesaggistica). Infine, con riferimento al reato continuato, l'inizio del termine di prescrizione coincide con l'esaurimento della condotta, come previsto dall'art. 158 cod.pen. anche nell'ipotesi in cui il vincolo della continuazione non sia stato formalmente contestato, ma sia stato successivamente riconosciuto in sentenza. (Sez. 2, Sentenza n. 42790 del 10/11/2003 Rv. 227616). Presidente U. Papadia, Relatore G. Sarno - Ric. Romano (conferma Corte di Appello di Roma). CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sezione III - 1° febbraio 2005 (Ud. 11 dicembre 2004), Sentenza n. 3349