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- Condono
edilizio: per la valutazione negativa occorre una motivazione puntuale. Nell’ambito
di una procedura di condono la valutazione negativa
dell'Amministrazione deve
essere accompagnata da una motivazione sulla base della specifica
istruttoria
espletata, con puntualità di riferimenti le ragioni tecnico-valutative
che
impediscono nella fattispecie il rilascio della concessione in
sanatoria. Consiglio
di Stato , sez. VI, decisione 29.11.2004, n. 7785
- Industrie
insalubri - Art. 216 T.U.L.S. - Provvedimenti repressivi - Previo
accertamento
della sussistenza di situazione di pericolo per la salute pubblica -
Necessità.
La disposizione di cui all’art. 216
TULS, nel contesto normativo generale di settore, prevede che le
attività
insalubri siano sottoposte a semplice comunicazione, con la conseguenza
che gli
eventuali provvedimenti repressivi devono assumersi previo concreto
accertamento della sussistenza di effettiva situazione di pericolo per
la
salute pubblica. Pres. Elefante, Est. D’Ottavi - Van Der Linden (Avv.ti
Lia e De
Bernardinis) c. Comune di San Piero a Sieve (n.c.), A.R.P.A.T. (n.c.),
Azienda
U.S.L. 10 di Firenze (n.c.) e Robermap s.r.l. (Avv.ti Salimbeni,
Pozzolini e
D’Amelio) - (Conferma T.A.R. Toscana, Sez.II, n.1777/00) - CONSIGLIO
DI
STATO, Sez. V - 7 aprile 2004, n. 1964
- Industrie
insalubri - Sindaco - Autorità sanitaria locale - Poteri - Momento
successivo
all’attivazione - Prescrizioni dirette a ripristinare la compatibilità
igienico-sanitaria - Inottemperanza del privato - Divieto di
continuazione
nell’esercizio - Art. 216 T.U. leggi sanitarie.
Il Sindaco agisce in qualità di
autorità sanitaria locale preposta alla vigilanza sulle industrie
insalubri, la
cui attivazione è subordinata alla preventiva comunicazione
all’autorità
comunale che, secondo quanto previsto dall’art.216 del citato T.U., può
vietarne l’esercizio o subordinarlo a determinate cautele. Qualora nel
corso
dell’attività produttiva, vengano meno le condizioni igienico-sanitarie
che
avevano giustificato l’avvio delle stesse attività, il Sindaco è
facoltizzato a
dettare prescrizioni per ripristinare la compatibilità
igienico-sanitaria delle
produzioni, con la conseguenza che, in caso di inottemperanza delle
stesse,
l’autorità comunale può vietarne la continuazione nell’esercizio del
potere
inibitorio riconosciuto dal suddetto art.216 del T.U.. Pres. Amoroso,
Est.
Manzi - Belleggia (Avv.ti Pede e Galvani) c. Comune di Montegiorgio
(Avv.
Brignocchi) - T.A.R. MARCHE, Ancona - 3 marzo 2004, n. 104
- Edilizia
e urbanistica - Materia urbanistica - Poteri ripristinatori e
repressivi
inerzia della P.A. - Estremi del silenzio-rifiuto - Legittimazione ad
agire del
terzo interessato - Sussistenza.
L’ampia
sfera dei poteri di polizia urbana attribuiti in materia urbanistica
all’Amministrazione comunale non esclude che rispetto ai singoli
provvedimenti
gli interessati siano portatori di un interesse legittimo: pertanto il
proprietario di un’area o di un fabbricato, nella cui sfera giuridica
incide
dannosamente il mancato esercizio dei poteri ripristinatori e
repressivi da
parte dell’Organo preposto, è titolare di un interesse legittimo
all’esercizio
di detti poteri e può pretendere, se non vengono adottate le misure
richieste,
un provvedimento che ne spieghi esplicitamente le ragioni, con la
definitiva
conseguenza che il silenzio serbato sull’istanza e sulla successiva
diffida
dell’interessato integra gli estremi del silenzio-rifiuto sindacabile
in sede
giurisdizionale quanto al mancato adempimento dell’obbligo di
provvedere
espressamente (secondo i recenti dettami di Cons. Stato, A.P., 9
gennaio 2002,
n. 1). Pres. Elefante - Est. Mastrandrea - Haus Sand di Mairhofer Maria
Luisa
& Co. O.H.G ( avv.ti Baur e Berruti) c. Comune di Campo Tures
ed altro
(avv.ti Kollensperger e Manzi) (Conferma T.R.G.A. di Bolzano n.
11/2001) CONSIGLIO
DI STATO, sez. V 19 febbraio 2004, sentenza n. 677
- Urbanistica
e edilizia - Domanda di concessione
edilizia - Omissione in planimetria dello stato reale dei luoghi -
falso
ideologico - Sussiste - Fattispecie.
In materia urbanistica, integra il falso ideologico,
l’omissione in planimetria dello stato reale dei luoghi incluso alla
domanda di
concessione edilizia. Pertanto, la rappresentanza in maniera fedele e
completa
della realtà dei luoghi, è necessaria in modo da consentire alla p.a.,
l’adozione di provvedimenti conformi alla disciplina vigente in
materia.
Fattispecie: omessa indicazione in planimetria, del richiedente
concessione
edilizia, dell’esistenza di un manufatto insistente sulla limitrofa
proprietà.
Pres. Persichetti - Est. Fracassi. CORTE D’APPELLO, L'AQUILA
6
febbraio 2004
- Edilizia
e urbanistica - Abuso d'ufficio e demolizione
- Fonti del diritto - Leggi - Legge penale - Successione di leggi -
Successione
di norme extra-penali - Applicabilità della disciplina di cui all'art.
2 cod.
pen. - Condizioni - Limiti - Fattispecie.
La disciplina relativa alla successione delle leggi
penali (art. 2 cod. pen.) si applica qualora la disposizione richiamata
da una
"norma penale in bianco" sia modificata o abrogata, ovvero
nell'ipotesi in cui venga modificata una norma "definitoria" - ossia
una disposizione attraverso la quale il legislatore chiarisce il
significato di
termini usati in una o più disposizioni incriminatrici, concorrendo a
individuare il contenuto del precetto penale - oppure, infine, nel caso
in cui
una disposizione legislativa commini una sanzione penale per la
violazione di
un precetto contenuto in un'altra disposizione legislativa, che venga
abrogata
in tutto o in parte. (Fattispecie in cui la Corte ha confermato
l'affermazione
di penale responsabilità di un sindaco in ordine al delitto di cui
all'art. 323
e ha escluso l'applicabilità del'art. 2 cod. pen. alla luce
dell'abrogazione,
ad opera dell'art. 136 del d.P.R. n. 380 del 2001, dell'art. 7 della
legge n.
47 del 1985 e della previsione, contenuta nell'art. 31 del citato
d.P.R.
380/2001, secondo la quale il soggetto titolare del potere-dovere di
provvedere
in merito alle ingiunzioni di di demolizione, rimozione, ripristino non
è il
sindaco, ma il dirigente o il responsabile del competente ufficio
comunale).
Pres. Morelli - Est. Sirena - Imp. Stellaccio - Pm D'Ambrosio (Diff.)
(Annulla
senza rinvio, App. Lecce, 12 dicembre 2002). CORTE DI
CASSAZIONE Sez. II del
4 febbraio 2004, (ud. 02 dicembre 2003) sentenza n. 4296
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