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Beni culturali e ambientali - Aree archeologiche
(Sentenze pronunciate nell'anno 2004 della Cassazione, del Consiglio di Stato e del TAR)
 Parti e argomenti della scheda: 
I giudici si esprimono, con queste massime dl 2004, sulla tutela dei beni archeologici. In particolare si tratta dei vincoli e dei diritti.
  1. Zone di interesse archeologico - Tutela del paesaggio
  2. Beni di interesse archeologico - Oggetto del vincolo
  3. Beni culturali tutelati - Mura romane
  4. Patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale
  5. Beni culturali tutelati - Mura romane - Qualifica dell'interesse storico
  6. Indagini archeologiche - Fasi del procedimento
  7. Tutela di un interesse storico-archeologico - Affievolimento dei diritti del privato
  8. Vincolo paesaggistico - Zone di interesse archeologico
  9. Vincolo archeologico - Proposta di vincolo - Pubblicazione presso il Comune
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  1. Zone di interesse archeologico - Tutela del paesaggio per categorie legali ex L. 431/85 - Ratio della tutela. Le zone di interesse archeologico costituiscono uno dei casi di tutela del paesaggio per categorie legali introdotta dalla legge 431/85, derivante da valutazioni di tipologie paesistiche ubicazionali o morfologiche rispondenti a criteri direttamente operati dal legislatore (si veda Corte Cost. 151/86). Le categorie in questione trovano la causa della tutela direttamente nella forma del territorio che definiscono (tutela morfologica), sì che in essa si può individuare il particolare pregio meritevole di protezione; altre categorie trovano la ragione della tutela nella loro ubicazione (la relazione spaziale con particolari elementi localizzati di indubbio valore paesistico o naturale). Nello specifico, l’interesse archeologico è qualità sufficiente a connotare l’ambito territoriale come meritevole di tutela di tipo paesistico sia che questo ambito abbia sia che non abbia un intrinseco valore paesistico e morfologico. Il tipo di zona in questione è protetto, non per la sua facies ma per l’attitudine che il suo profilo presenta alla conservazione del contesto di giacenza del patrimonio archeologico nazionale, cioè quale territorio delle presenze di rilievo archeologico, qualità assunta come valore culturale meritevole di protezione. Pres. Urbano, Est. Durante - Italia Nostra O.N.L.U.S. (Avv. Colapinto) c. Commissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Puglia (Avv. Stato) e altri (n.c.) - T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 13 ottobre 2004, n. 4445


  2. Beni di interesse archeologico - Oggetto del vincolo ex L. 431/85 - Non sono i singoli beni, ma il territorio che li conserva. La legislazione vigente distingue il vincolo sul singolo bene dalla tutela del paesaggio per categorie legali introdotta dalla legge 431/85 che, con riferimento ai beni di interesse archeologico ha ad oggetto non i beni riconosciuti di interesse archeologico ai sensi della l. 1° giugno 1939, n.1089 quanto piuttosto il territorio che li conserva. Pres. Urbano, Est. Durante - Italia Nostra O.N.L.U.S. (Avv. Colapinto) c. Commissario delegato per l’emergenza ambientale nella Regione Puglia (Avv. Stato) e altri (n.c.) - T.A.R. PUGLIA, Bari, Sez. III - 13 ottobre 2004, n. 4445  
  3. Beni culturali tutelati - Mura romane - Qualifica dell'interesse storico e etnoantropologico anche senza espressa dichiarazione - Sussiste. Le mura romane, precedentemente rientranti tra i beni culturali tutelati ex art. 2 del D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490, stante il loro interesse storico e etnoantropologico, vanno qualificati quali beni culturali senza necessità della dichiarazione ora prevista dall'art. 13 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 41, attesa la loro riconducibilità ai beni individuati dall'art.1, comma primo, del citato decreto n. 41. Pres. Dell'Anno P. - Est. Grillo C. - Imp. D'Agostino ed altro - P.M. D'Angelo G. (Conf.) (Rigetta, App. Milano, 9 Aprile 2003) CORTE DI CASSAZIONE Penale, sez III, 1 ottobre 2004, (Ud. 06/07/2004) sentenza n. 38666
  4. Patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale (cose d'antichità e d'arte) - Reato di esecuzione di opere su beni culturali senza autorizzazione - Reato di omessa denuncia del rinvenimento di beni culturali - Concorso - Possibilità - Fondamento. In tema di tutela dei beni culturali, il reato di cui agli artt. 87 e 124 del D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490, omessa denuncia e temporanea conservazione in caso di fortuita scoperta di beni culturali (ora sostituiti dagli artt. 90 e 175 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 41) può concorrere con il reato di cui all'art. 118 del citato decreto n. 490 (ora 169 del decreto n. 41/2004), esecuzione di opere su beni culturali in difetto di autorizzazione, atteso che i reati in questione hanno una diversa oggettività giuridica, tendendo il secondo ad impedire l'esecuzione di opere di qualunque genere che interessino beni culturali se non con una preventiva valutazione ed autorizzazione, mentre il primo prescinde dalla esecuzione di lavori, imponendo agli scopritori di beni culturali la loro denuncia e conservazione medio tempore. Pres. Dell'Anno P. - Est. Grillo C. - Imp. D'Agostino ed altro - P.M. D'Angelo G. (Conf.) (Rigetta, App. Milano, 9 Aprile 2003) CORTE DI CASSAZIONE Penale, sez III, 1 ottobre 2004, (Ud. 06/07/2004) sentenza n. 38666

  5. Beni culturali tutelati - Mura romane - Qualifica dell'interesse storico e etnoantropologico anche senza espressa dichiarazione - Sussiste. Le mura romane, precedentemente rientranti tra i beni culturali tutelati ex art. 2 del D.Lgs. 29 ottobre 1999 n. 490, stante il loro interesse storico e etnoantropologico, vanno qualificati quali beni culturali senza necessità della dichiarazione ora prevista dall'art. 13 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 n. 41, attesa la loro riconducibilità ai beni individuati dall'art.1, comma primo, del citato decreto n. 41. Pres. Dell'Anno P. - Est. Grillo C. - Imp. D'Agostino ed altro - P.M. D'Angelo G. (Conf.) (Rigetta, App. Milano, 9 Aprile 2003) CORTE DI CASSAZIONE Penale, sez III, 1 ottobre 2004, (Ud. 06/07/2004) sentenza n. 38666

  6. Indagini archeologiche - Fasi del procedimento - Imposizione del vincolo - Presupposti. E’ legittima l’imposizione del vincolo quando è preceduta da una complessa ed analitica attività istruttoria (in specie, riferentesi anche alle puntuali risultanze dell’apposita e reiterata campagna di scavi svolta della competente Sovrintendenza). Pres. GIOVANNINI - Est. D’OTTAVI - DE VITO (Avv.ti Lombardi Comite e Ferro) ed altri c. Ministero per i beni Culturali ed Ambientali (Avvocatura generale dello Stato) (conferma TAR Calabria, n.142/01 del 5 febbraio 2001). CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI, 27 luglio 2004 (C.c. 23 marzo 2004), sentenza n. 5278

  7. Tutela di un interesse storico-archeologico - Affievolimento dei diritti del privato. Il legittimo esercizio del potere di tutela di un interesse storico-archeologico non è di per sé vincolato ad un immediato raffronto con l’interesse del privato, in quanto - anche con riferimento all’insieme dei principi fondamentali garantiti dalla carta costituzionale - al primo deve essere riconosciuto una oggettiva prevalenza qualitativa. Pres. GIOVANNINI - Est. D’OTTAVI - DE VITO (Avv.ti Lombardi Comite e Ferro) ed altri c. Ministero per i beni Culturali ed Ambientali (Avvocatura generale dello Stato) (conferma TAR Calabria, n.142/01 del 5 febbraio 2001). CONSIGLIO DI STATO, Sez. VI, 27 luglio 2004 (C.c. 23 marzo 2004), sentenza n. 5278

  8. Vincolo paesaggistico - Zone di interesse archeologico - Procedimento ricognitivo - Iniziativa della soprintendenza ambientale - Legittimità. L’avvio dei procedimenti ricognitivi di inclusione di aree fra le zone tutelate ai sensi dell’art. 146 comma 1 lett. m) (zone di interesse archeologico), può essere legittimamente rimessa all’autonoma iniziativa - congiunta o disgiunta - della soprintendenza ambientale o di quella archeologica. Pres. Camozzi, Est. Pennetti - T.E.R.N.A. s.p.a (Avv.ti Passeggio, Bruno e Pedota) c. Ministero per i Beni e le Attività Culturali e altro (Avv. Stato) e Comune di Vaglio di Basilicata (n.c.) - T.A.R. BASILICATA, 3 maggio 2004, n. 315

  9. Vincolo archeologico - Proposta di vincolo - Pubblicazione presso il Comune - Nulla osta ai sensi del T.U. sugli impianti elettrici - Atto con cui si dispone la sospensione in attesa dell’autorizzazione regionale - Art. 151 D. L.vo 490/99 - Legittimità. La proposta di vincolo archeologico e la sua pubblicazione presso il Comune rende efficace il divieto di distruzione o modificazioni pregiudizievoli del bene proposto per il vincolo; conseguentemente l’atto con cui è disposta la sospensione dell’istanza di nulla osta presentato ai sensi del T.U. sugli impianti elettrici (t.u. n. 1775/33), in attesa dell’autorizzazione regionale ai sensi dell’art. 151 co. 2 del d. l.vo n.490/99, costituisce una legittima statuizione a carattere assolutamente vincolato. Pres. Camozzi, Est. Pennetti - T.E.R.N.A. s.p.a (Avv.ti Passeggio, Bruno e Pedota) c. Ministero per i Beni e le Attività Culturali e altro (Avv. Stato) e Comune di Vaglio di Basilicata (n.c.) - T.A.R. BASILICATA, 3 maggio 2004, n. 315

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