Nelle
case di tutti ci sono problemi di perdite attraverso tubi di plastica
che si deteriorano e si fessurano. Le perdite diventano sempre più
gravi e spesso è difficile trovare chi possa porre rimedio in poco
tempo. Non resta, in questi casi, che studiare il sistema di soluzione
rapida facendo tutto da soli. Per fortuna esistono materiali che sono
adatti allo scopo. Ecco come fare.
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I
tubi di plastica degli impianti dei nostri appartamenti, ma anche
quelli degli elettrodometsici, subiscono l'usura del tempo. Si rovinano
nelle curve, negli allacci, nelle zone più sollecitate e capita che si
fessurino lasciando fuoriuscire acqua e altri liquidi che contengono.
La soluzione migliore sarebbe quella di trovare un prodotto simile,
delle stesse misure e caratteristiche e procedere alla sostituzione
del pezzo. Oppure chiamare un artigiano che s'intenda del problema e
sappia come intervenire con una certa rapidità. A chi interesserebbe
aspettare giorni senza che si possa usare, per esempio, una
lavastoviglie?
Allora bisogna rimboccarsi le maniche e studiare sulla rete chi abbia da proporre un rimedio veloce, semplice e poco costoso.
1) una cartuccia di silicone; 2) ovatta; 3) alcol denaturato; 4) alcuni foglietti di carta igienica; 5) il fono. E vediamo la procedura da seguire.
Si elimina ogni traccia di polvere
e grasso usando un batuffolo di ovatta bagnato con dell'alcol. Si
strofina internamente il tubo, se possibile con un dito, oppure usando
uno stuzzicandenti. Qualora non sia accessibile il dato punto, bisogna
sigillare solo esternamente e la pulizia riguarderà tale area.
Quindi si asciugano con il fono le eventuali gocce di liquido rimasto sulla superficie da trattare con il silicone. Esso non attacca dove c'è grasso, sporco e umidità. Poi si spande, anche con un dito, la pasta di silicone sulla zona da sigillare, in modo da avere un piccolo cordone che mantenga avvicinate le due parti con la lesione. Si attende che si asciughi. Si ricordi che occorrono delle ore, secondo la temperatura esterna e secondo lo spessore di sigillante usato. In genere un giorno per uno spessore di 3 millimetri.
Si
può ancora usare il fono per aiutare la superficie ad asciugarsi con
maggiore velocità e renderla non più appiccicosa. Intanto si può pulire
dove occorre con la carta igienica, anche il dito utilizzato per
spandere il silicone. Se si usa la pistola, non bisogna avvitare il
beccuccio sulla parte superiore della cartuccia in quanto occorre una
minima quantità di materiale e si perderebbe nel tragitto fino
all'uscita. Anzi, si può usare anche un tappo del dentifricio per
chiudere adeguatamente la stessa cartuccia, una volta terminato
il lavoro, in modo da mantenere sigillato il silicone che
all'aria
si secca con una certa rapidità e non è più utilizzabile. Se
succede, la volta successiva bisogna eliminarlo dalla parte superiore
della cartuccia, dove esso si sarà rappreso e non è più fluido.
Per migliorare la tenuta stagna, si può anche usare un pezzo di pellicola trasparente, o di una busta di plastica da inserire tra il tappo del dentifricio e il becco della cartuccia di silicone. Come controllare che il tubo di plastica si stato effettivamente sigillato? Non resta che aspettare la perfetta asciugatura del materiale e provare. Si ricordi che una cartuccia costa soltanto un paio di euro, al massimo il doppio se si usa il tipo antimuffa, o quello studiato per uso su zone a contatto con alimenti e acqua potabile. In genere il silicone non è tossico, costruito con una formula chimica che prevede soltanto silicio e ossigeno. Però si legga bene sulla confezione al momento dell'acquisto presso i negozi di ferramente e faidate, che non sia del tipo poliuretanico. Inoltre possono esserci delle plastiche che non sono sigillabili con il tale tipo di silicone, anche questo è scritto sulla confezione. In questo caso si leggano le altre soluzione da noi proposte. Torna al menu del fai da te con molte altre informazioni inerenti l'argomento trattato in questa pagina. |
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