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Riuso: come e dove usare una lastra di cristallo
Quante volte succede che una vetrina di un negozio, oppure un ripiano di cristallo di un mobile si rovini e sia da demolire? Allora, se molti materiali della vecchia funzione non sono più efficienti e non possono essere riutilizzati non così si può dire di una eventuale lastra di cristallo. Difatti il vetro non si consuma con il tempo. Se non è rotto, può ancora servire per altro. Qui si danno dei suggerimenti su come riusarla.

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Il problema
Dalla rimozione o dalla demolizione di un mobile qualsiasi dotato di elementi di cristallo si siano ricavate delle lastre ancora integre. Sarebbe un peccato romperle e buttarle fra i rifiuti, seppure di natura speciale. Magari un giorno diverrebbero di nuovo vetri per arredare la casa. Ma già esistono!
Come è possibile riusarle in qualche nuova realizzazione?
Qui si danno tutti i suggerimenti che possano essere utili per il fai da te.

Il nuovo ripiano di un tavolo
Una vecchia lastra di cristallo, vecchia per modo di dire e con riferimento al periodo in cui sia stata costruita, può servire come piano di lavoro o di appoggio di un nuovo tavolo da noi costruito. In questo caso ci riferiamo a una struttura di legno che, come è noto, sia più facile costruire da sé, bastano pochissimi attrezzi.
Servono, prima di tutto, questi strumenti da lavoro:
Per quanto riguarda i materiali, oltre alla lastra di cristallo, da recuperare a una diversa o nuova funzione, occorrono:
  • quattro supporti per il tavolo, i piedi, ricavabili anche da un bastone cilindrico;
  • listelli per il contorno del tavolo, spessore cm.1 e alti cm.10 circa;
  • una tavola lunga quanto basta al controvento nel ripiano del tavolo, di almeno cm.3 di spessore;
  • viti adatte al fissaggio delle tavole ai piedi del tavolo;
  • carta vetrata;
  • pennello e vernice trasparente o impregnante.
Quindi all'opera per relizzare un tavolo elegante e molto utile per qualunque tipo d'uso.

Procedura
La procedura per costruire questo tavolo è piuttosto semplice anche se pare complessa a riferirla Nulla vieta di fare qualcosa di diverso oppure di scegliere materiali e forme differenti però, leggere come bisogna eseguire queste opere tecnicamente, serve per capire dove si potrebbero commettere degli errori.
Prima di tutto bisogna stabilire l'altezza del ripiano del tavolo da terra. Esso, difatti, può servire per un salotto, e allora può arrivare a circa cm.50, oppure per poggiarvi il computer, e allora usiamo l'attezza di cm.75 circa da terra, come in altri casi, per esempio per lo studio nella cameretta dei ragazzi. Ci riferiamo a questo caso.
I piedistalli del tavolo devono essere segati, qualora si siano comprati come bastone, del tipo per le tende o per passamano delle scale, lungo 3 metri, nella misura identica di cm.75, meno il minimo spessore del taglio che sarà di circa tre millimetri. Si abbia l'accorterzza di misurare, anche per confronto, che i quattro piedi siano identici in lunghezza. Essi saranno a sezione circolare di diametro non inferiore a cm.4 per non essere eccessivamente snelli.
Il secondo passo è quello di formare il contorno del tavolo, il perimetro che terrà insieme i quattro piedi. A tale proposito bisogna segare a 45° quattro elementi di legno, i listelli che potranno essere anche di diversa essenza rispetto ai piedi. Pr esempio questi ultimi di ramino, che si trova più facilmente nella forma suddetta, e quelli di mogano che pure ce ne sono in cmmercio nei negozi per il fai da te.
Poniamo che la lastra di cristallo sia delle dimensioni di cm.60x80, allora anche i listelli dovranno avere, come dimensione interna, la stessa di quella più un paio di millimetri per tolleranza e poter inserire la stessa lastra nel ripiano, alla fine del lavoro. I quattro listelli, qualora di un centimetro di spessore, saranno lunghi, pertanto e rispettivamente a coppia: 80+1+1+0,1=cm.82,1 e 60+1+1+0.1=cm.62,1 nella misura massima, considerando che saranno a sguincio. Per controllo si può accostare ogni elemento segato al lato della lastra di cristallo.
Ora si passa al montaggio del contorno del tavolo. Due piedi devono essere leggermente adattati, in sommità, a ricevere il fissaggio, con due viti, del primo elemento del perimetro. Occorre solamente spianare quel tanto che possa servire a poter bloccare ogni terminale del listello. Si può lavorare a terra controllando, con la squadra, che ci sia perfetta perpendicolarità fra ogni piede e il listello perimetrale. Si costruirà allo stesso modo la seconda coppia, con i listelli più lunghi, avendo l'accortezza di far combaciare la parte a sguincio con il listello più corto. Ciò si può ottenere per accostamento del secondo al primo, appena si fisserà con le viti. Di esse ne bastano due per ogni piede. Il foro, in questo caso deve essere iniziato con il trapano, il cosiddetto invito, per evitare rotture nel materiale.
Ci vuole un po' di pazienza ma questo è il lavoro principale del tavolo. I listelli devono essere posizionati in maniera che fra il livello superiore dei piedi e il loro livello ci sia lo spazio necessario a tenere ben incastrata la lastra che sarà soltanto poggiata, alla fine, dentro tale contorno. Insomma occorre che sia evitato che essa possa muoversi.
Per bloccare del tutto la struttura lignea, occorre realizzare un controvento, ossia servono almeno due listelli piuttosto spessi, segati dalla tavola in maniera che partano dai pressi di due piedi e raggiungano la metà centrale del listello dalla parte opposta, inclinati a V. Questo è necessario per non consentire alla struttura di dondolare e per irrigidire il perimetro. Anche tali elementi si devono segare a sguincio e si possono fissare con delle viti ai listelli del contorno del tavolo. Le viti, che saranno a vista, devono essere inserite a uguale distanza in ogni coppia.
Tutto pronto per ricevere la lastra di cristallo da poggiare dentro il contorno aiutandosi dal basso e facendola scivolare delicatamente. E una nuova vita per essa.
 
Risparmio
Il risparmio è evidente se si pensa che un tavolinetto del genere costerebbe, se acquistato nei negozi di arredamento, anche duecento euro. E' ovvio che lo si può pure verniciare, ma si consiglia di usare del trasparante qualora si siano adoperati materiali di una certa nobiltà, come il ramino e il mogano, seppure la tavola di controvento possa essere di abete o di pino. Naturalmente tutto ben piallato, i piedi e i listelli esterni già si vendono piallati, e lisciato con carta vetrata. Le viti possono essere, allora, del tipo dorato, oppure di ottone. Per migliorare l'appoggio a terra, i piedi possono essere dotati di rivestimenti di feltro, del tipo che si vendono per non far battere la maniglia della porta contro il muro laterale.
Grande la soddisfazione alla fine del lavoro!
 
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