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Risparmi: il caricabatterie
Un utile e comodo risparmio nell'uso dei tanti piccoli strumenti di vario genere che funzionano elettricamente e senza fili è quello che riguarda le batterie. Ossia di come sia possibile, mediante un caricabatterie, utilizzare appunto delle batterie ricaricabili con la corrente. Fino a centinaia di volte, come dicono le istruzioni di fabbrica. Ma anche con decine di ricariche si ottiene comunque un risparmio consistente.  Quali caratteristiche deve avere un caricabatterie?

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Il problema
Sono numerosissimi gli strumenti che usano le batterie per funzionare. Non soltanto per la comodità di non avere un filo della corrente che intralci il lavoro di ogni giorno, quanto per la poca energia che essi adoperano. Così il problema sorge quando ci si accorge che le batterie hanno un costo e il consumo può essere più o meno elevato. La soluzione?
Usare le batterie ricaricabili che costano un po' più di quelle non ricaricabili ma che consentono un notevole risparmio se si possono adoperare centinaia di volte. Allora ci vuole un attrezzo che si chiama caricabatterie.
 
Il caricabatterie
In commercio ce ne sono di molteplici tipi e di svariate caratteristiche. Qui esaminiamo quali di queste siano necessarie per avere uno strumento che sia efficace al massimo mantenendo un prezzo accessibile.
  1. Tipi di batterie da ricaricare. Prima di tutto bisogna considerare che ci sono varie misure di batterie, con altrettante diverse caratteristiche elettriche. Basta soltanto sapere che la forma spesso determina pure una tipologia non soltanto esterna. Dunque un caricabatterie che si rispetti deve avere la possibilità di caricare vari tipi di batterie. Dalle più piccole, del tipo sottili e lunghe quasi come un mignolo, a quelle più grandi, comunemente chiamate torce, pià spesse di un dito pollice. Se si pensa di usare anche le batterie del tipo quadrato, a forma di parallelepipedo, allora il caricabatterie deve fornire anche questa possibilità di caricamento. Insomma più possibilità ha e meglio è. Non si compri un caricabatterie che consente di caricare solamente due tipologie di batterie. Ce ne pentiremmo. Che ci siano spazi per almeno quattro batterie in contemporanea, così come ci sono strumenti che hanno bisogno di questo numero di batterie per funzionare.
  2. Controllo della carica. Un'altra caratteristica importante è che si spenga automaticamente appena finita la carica. Si tratta di un led che ormai hanno quasi tutti questi strumenti. Non, però, un controllo dello stato di carica che permette di visualizzare come una data batteria sia carica e dove sia arrivata durante il processo di ricarica. Inoltre il caricabatterie deve anche saper scaricare, meglio se automaticamente, la batteria che si inserisce per ricaricarla. Il fatto è che se le batterie non sono del tipo al litio, come lo sono quelle dei cellulari, ma esse costano troppo e se ne trovano poche in commercio, allora hanno il cosiddetto effetto memoria. Ossia se non sono del tutto scariche al momento della ricarica, la parte ancora carica viene rovinata chimicamente all'interno e non è più capace di immagazzinare energia. La batteria, se non viene del tutto scaricata, prima di ricaricarla, diviene di una capacità inferiore. Di questo passo la stessa non sarà più capace di immagazzinare nessuna quantità di energia. Si esaurirà del tutto.
  3. Il tempo di ricarica. Importante è anche il tempo che il caricabatterie impiega per ricaricare le batterie scariche. Ce ne sono di quelli che impiegano anche un paio di giorni. E' mai possibie aspettare tanto? Dunque che si scelgano i tipi che in un massimo di tre ore riescano a completare la ricarica.
  4. Refresh. La possibilità di rinfrescare la batteria, ossai di rianimarla e di farla durare più a lungo e con maggiore efficienza è data dall'opzione di refresh del caracabatterie. Si tratta di un controllo automatico o mediante un pulsante che verifica se la batteria possa essere conservata con un ciclo di carica e scarica continuo fino a determinarne la migliore capacità di archiviare energia. Molto utile specialmente se si usano le suddettte batterie saltuariamente.
  5. Meno plastica. Se il caricabatterie ha elementi mobili, per adattarsi alle diverse dimensioni delle batterie, che non siano di plastica, o si faccia attenzione almeno che le parti che si muovono non siano di tale materiale. Nel caso che, molto frequente, si rompano, non sarebbe più possibile usare quella parte del caricabatterie. Succede spesso con prodotti cinesi che, seppure costano meno, valgono altrettanto molto meno.
  6. L'allaccio alla corrente. Un caricabatterie serio non sarà mai senza filo di allaccio alla corrente. Questo per vari motivi. Il primo di essi si riferisce al peso dell'elemento. Se è troppo leggero vorrà anche dire che il trasformatore interno è di poca capacità e nel breve potrebbe subire un corto circuito bruciando i sottili fili di rame. Se è pesante si piegherebbe e potrebbe non funzionare a un certo punto della ricarica, lasciando le batterie mezze vuote di energia. Il filo, diversamente, consente di poggiare l'attrezzo dove si vuole e anche di tenerlo meglio sotto osservazione. Inoltre il filo fa capire che si tratta di un prodotto più professionale. 
  7. Le dimensioni. Se ci sono sei o più posti per le batterie è anche evidente che le dimensioni dell'oggetto sono maggiori. Ma vi è da dire che significa pure come le componenti elettriche ed elettroniche interne sono più capaci e affidabili e meno soggette a bruciature per il riscaldamento. Giacché tutto ciò che consente il passaggio di corrente elettrica si riscalda. Meglio se si riesce anche a raffreddare con una certa rapidità. Perciò le dimensioni del caracabatterie sono anche sintomo di qualità e sicurezza.
  8. Il costo. Quanto può costare un caricabatterie del genere? Non eccessivamente se si considera che anche quelli di modeste dimensioni sono quasi allo stesso livello di prezzo. Si consiglia di non superare, anche per questioni di risparmio effettivo con le numerose ricariche che il prodotto consente, la soglia di 18,00 euro.

Procedura
Per ricaricare le batterie ricaricabili basta seguire le poche sitruzioni che sono allegate al prodotto. Si tratta di inserire le stesse nell'alloggiamento adatto, secondo le dimensioni, e infilare la spina nella presa di corrente.
Si stia ben attenti a non usare le normali batterie non ricaricabili. Nel caso, il riscaldamento interno dei componenti farebbe uscire dell'acido dalle batterie che potrebbe rovinare per sempre il caricabatterie.
 
Risparmio
Se un caricabatterie costa 18,00 euro e le batterie ricaricabili anche un solo euro l'una, è facile fare un po' di conti. Bisognerebbe sapere quante volte si riesce a caricare una batteria. Le case produttrici parlano di 500 volte e anche di 1000. Ma vale la pena di accontentarsi di ottenere decine, massimo cento ricariche. In modo tale che l'incidenza su quanto è stato pagato il caricabatterie sia di pochi centesimi, se non meno. Difatti una normale batteria non ricaricabile costa almeno 25 centesimi.
Facendo un po' di conti con i dati sopra menzionati si ha che dopo quattro ricariche si è ripagata la batteria ricaricabile. E dopo cento cicli di batterie ricaricate, contaggiando numero di batterie per ricarica, (ossia venticinque ricariche di quattro batterie), si avrà anche che il caricabatterie comincia a lavorare gratis.
Un bel risparmio, considerando che il consumo di corrente è insignificante.
 
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