Non
è una novità che molti piccoli attrezzi elettronici funzionino con
batterie e che ci sono in commercio batterie del tipo ricaricabile.
Cioè che si possono ricaricare con l'uso della corrente elettrica e con
opportuni altri strumenti elettronici che si chiamano caricabatterie.
L'effetto memoria esiste ancora e come evitarlo? Quanto spendere per le suddette batterie ricaricabili? E il risparmio in cosa consiste? |
Qui si parlerà delle batterie ricaricabili. Esse sono orami di uso comune, ma non tutti sanno che esiste un effetto cosiddetto memoria. Come se la batteria, non del tutto scarica, ricordasse quella parte di energia non utilizzata e la bruciasse, ossia facesse in modo, per delle reazioni chimiche e fisiche interne, che non possa essere più usata. Insomma è come se la sua capacità di immagazzinare energia si riducesse. Con le batterie al NI-CD, ossia al nichel-cadmio, ciò era certo. Molto meno con quelle al Ni-MH, ossia al nichel-metallo idruro per le quali questo effetto memoria si è ridotto di molto. Per inciso esso è annullato nelle batterie agli ioni di litio, (come sono quelle per cellulari e per computer portatili). Per i normali apparecchi elettronici di casa, invece, ormai in commercio ci sono quasi esclusivamente, anche per questioni di costo, quelle al Ni-MH. E si uò dire, sepecialmente se i usa un caricabaterie che abbia anche la funzione refresh, che l'effetto memoria sia stato quasi del tutto annullato. Certr che si usurano comunque tali batterie, ma meno di qualche anno fa, e perdono capacità soprattutto per quanto tempo lavorano. Nel senso da quando abbiano ricevuto la prima carica. Le ditte produttrici parlano anche di oltre mille ricariche, addirittura di millecinquecento. Ma succede di rado per svariati motivi e anche perché tali misurazioni sono avvenute in condizioni di cui sappiamo poco e niente. Dall'esperienza di tutti i giorni si vede chiaramenmte come una batteria ricaricabile, al di là di essere ricaricata centinaia di volte, lo può essere per decine. Ma anche così il risparmio è notevole.
Vediamo quanto si risparmia con una sola batteria che si ricarica cinquanta volte, poniamo. Un euro diviso cinquanta ci dà due soli centesimi a ricarica. Certo bisogna aggiungere il costo del caricabatterie, ma esso incide di qualche altro centesimo se è vero che riesce, quando è di qualità, a operare, davvero questa volta, in migliaia di cicli di ricarica. Dunque rispetto al costo di 25 centesimi di una batteria normale non ricaricabile, abbiamo che il costo di una ricaerica non arriva a 5 centesimi di euro. Ossia la quinta parte. E sempre che non si superi, come è anche possibile, le cento ricariche. Seppure sia vero che una ricarica dura meno di una batteria non ricaricabile, è sicuro che il risparmio finale sia molto evidente. Torna al menu del fai da te con molte altre informazioni inerenti l'argomento trattato in questa pagina. |
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