Chi si dedica a carteggiare,
soprattutto il legno, sa benissimo come la carta vetrata non sia più
efficiente dopo vari passaggi su una superficia da pulire. Il fatto è
che tra i grani di vetro si ineriscono elementi di polvere, di vernice,
di grasso e simili. Questi rendono la carta vetrata inefficace.
C'è una soluzione per evitare di cambiare continuamente foglio o nastro? In questa pagina si spiega un metodo molto utile per lavorare senza scomodarsi e risparmiando pure. |
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La carta vetrata, usata dai
falegnami e da chiunque si dedichi al faidate, ha un problema dovuto ai
minuscoli spazi tra i grani del vetro che costituiscono la sua
superficie. Succede che si riempiono di tutto ciò che sia stato
carteggiato e, dopo un po', rendono inefficace qualunque sforzo per
continuare a carteggiare con risultati apprezzabili. Allora le strade
sono due: o cambiare il pezzo di carta vetrata da usare, il nastro nel
caso si adoperi il cosiddetto carrarmato elettrico e altri oggetti a
corrente, oppure cercare di pulire, senza un metodo rapido la carta con cui si sta lavorando al momento.
Nel primo caso ci sarebbe un notevole dispendio di materiale e di soldi, nel secondo un grosso dispendio di tempo. Vediamo come ovviare a queste due soluzioni non del tutto efficienti e comode.
Basta un semplice intervento per
continuare il lavoro fino a conclusione della carteggiatura.
In primo luogo bisogna dotarsi di una spazzola metallica usata dal muratori per pulire gli interstizi fra le pietre o residui di cemento e simili. Si vende nei negozi di ferramenta e costa due o tre euro. Poi si userà sulla carta vetrata una volta che ci si rende conto che questa non gratta più. Ecco i passaggi:
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