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Impianti tecnici: come leggere la bolletta del gas
E' effettiovamente un'impresa mettersi a leggere e voler capire una bolletta del gas. Troppe numerose le sigle, senza alcuna spiegazione di cosa significhino, troppi calcoli astrusi che non aiutano chi vuole scegliere un fornitore invece che un altro, o cambiarlo per un risparmio qualsiasi. In questa pagina aiutiamo a capirci qualcosa.

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Il problema riscontrato
La bolletta del gas che arriva nelle nostre case è alquanto incomprensibile e quasi nessuno si cimenta nello scovare dove esista una qualche area di possibile risparmio nella fornitura. Tanto che anche chi dovrebbe spiegare, l'ufficio dell'azienda fornitrice, non sempre riesce nell'intento lasciando il cittadino nella più completa ignoranza (incolpevolmente).
 
Come leggerla
Qui forniamo una serie di illustrazioni del significato delle sigle che appaiono nei calcoli del gas. Talora sono poco differenti nella formulazione, ma si riesce a capirle con un po' di pazienza.
A parte tutte le impioste dello Stato e degli enti locali (imposta erariale di consumo sul gas metano, addizionale regionale, IVA) che sono uguali in ogni bolletta e per ogni operatore del ramo, queste sono le componenti della tariffa, distinte per sigla e suo significato:
  • CCI commercializzazione all'ingrosso 
  • QVD commercializzazione della vendita al dettaglio
  • QTI trasporto
  • QS stoccaggio
  • QOA oneri aggiuntivi
tutto ciò in bolletta dovrebbe essere raggruppato sotto la voce "tariffa";
  • TD distribuzione e misura
che in bolletta dovrebbe essere indicata come "tariffa di distribuzione"

Tuttavia non tutte le ditte fornitrici sono così chiare e molte usano formulazioni che sono simili, anche se le sigle, quando ci sono, significano solo e quanto detto sopra.

 
Che significano le sigle
Le componenti a copertura del servizio di distribuzione e misura del gas naturale sono suddivise in due elementi che, a loro volta, sono stabilite dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. Sono, quindi, tariffe obbligatorie di distribuzione e misura che ogni azienda di distribuzione deve applicare sulla propria rete.
In pratica costituisce il costo che la Società di Vendita, il fornitore del gas, deve pagare all'Azienda di Distribuzione, proprietaria della rete, per l'utilizzo della rete stessa di distribuzione. Perciò vi sono le due quote formulate in:
  • una quota Fissa (stabilita in base all'ambito tariffario)
  • una quota Variabile (in funzione della quantità di gas consumata, e differenziata per otto scaglioni di consumo, stabiliti dalla legge)
L'ambito tariffario che appare pure in bolletta, è l’area geografica dove sono applicate le tariffe di distribuzione e misura identicamente. Nel territorio nazionale sono stati identificati sei ambiti tariffari
SMC significa standard metro cubo che si ottiene moltiplicando il consumo in metri cubi per il coefficiente C presente nella fattura.
Il PCS è un valore che serve tecnicamente a convertire in euro/smc le quantità espresse in euro/gigajoule. Rappresenta 
il potere calorifico superiore convenzionale ed è differenziato per impianto e per anno termico.
Con riferimento a quanto sopra detto delle sigle si ha che esse rappresentano dei corrispettivi stabiliti dall'
Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, quindi uguali per tutti i fornitori di gas metano:
  • QVD, il corrispettivo variabile relativo alla vendita al dettaglio, è la componente fissata come remunerazione alla Società di Vendita;
  • QTI, la componente a copertura dei costi di trasporto del gas naturale, è la componente riconosciuta alla Società di Vendita a copertura del costo di trasporto del gas naturale sostenuto sulla rete di trasporto nazionale;
  • QS, la componente a copertura dei costi di stoccaggio del gas naturale, è la componente fissata per la Società di Vendita a copertura del costo di stoccaggio del gas naturale;
  • QOA, la componente relativa agli oneri aggiuntivi, è la componente destinata alla copertura degli oneri generali di sistema definita, come le altre componenti di cui sopra, sempre dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas.
 
Come scegliere
Se la maggior parte delle sigle individuano tariffe stabilite dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, oppure dalle norme dello Stato, come le imposte, allora non resta che confrontare il solo CCI, la commercializzazione all'ingrosso del gas. E sempre con riferimento allo stesso comune, per evitare equivoci.  Ma non si confonda tale valore che le offerte potrebbero indicare senza conteggiare le altre componenti uguali per tutti i fornitori. Ossia si confronti il CCI di una bolletta con quello di un'altra azienda nello stesso comune e nello stesso periodo.
Inoltre potrebbe esserci uno sconto del fornitore del gas che, sempre in bolletta, risulta sotto al voce consumi o materia prima gas.
Come si vede, anche se la bolletta è piuttosto complicata per chi ama la vita semplice, poi si riduce a un confronto di pochi valori. Ma considerando che essi devono riguardare la stessa data giacché la normativa è in continua evoluzione e le tariffe relative sono variabili.

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