Quando
si è certi che la muffa sulle pareti di un edificio sia generata dalla
condensa, e non da infiltrazioni esterne, occorre intervenire in modo
radicale. Solo così il problema è eliminato per sempre. In questo caso
sono necessarie delle opere che aumentino la temperatura della
superficie interessata, a meno che non si voglia evitare la produzione
di umidità nell'ambiente. Ecco come fare.
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Se
non si tratta di infiltrazioni di acqua proveniente dall'esterno della
struttura muraria, siamo di fronte a un problema di condensa. Questa si
trasforma in muffa quando è persistente. Come abbiamo anche detto in
altre pagine di questa sezione, la muffa sulle pareti si
genera per la concomitanza di alcune circostanze. Esso sono:
Si può diminuire l'umidità interna nell'ambiente, per esempio se si tratta di una cucina è possibile inserire un aspiratore. Si può aumentare la temperatura dell'aria, ma che succede quando la notte la stessa temperatura diminuisce? Si deposita sulle pareti fredde la condensa rigenerando la muffa che volevamo evitare. Oppure si può operare sulla temperatura della superficie della parete dove si deposita l'umidità che, a sua volta, diviene muffa scura e puzzolente. In questa pagina ci interessiamo di questa ultima soluzione.
Bisogna,
allora, isolare termicamenmte la superficie che, con la sua bassa
temperatura, dovuta alla capacità di disperdere calore verso l'esterno,
permette al vapor acqueo di depositarsi e condensarsi. I rimedi sono di
due tipi: il primo riguarda l'intervento esterno sulla parete, il
secondo quello interno.
Non sempre è possobile isolare la faccia esterna del muro quando, cioè, non vi è spazio sufficiente per formare un cappotto di materiale, anche di pochi centimetri, che facciano da protezione contro il freddo. Nel caso fosse possibile, è anche la soluzione migliore, perché eviterebbe che la faccia interna fosse interessata da lavori. Per coprire, con un cappotto termico, il muro esterno, esistono materiali che vengono a loro volta riverstiti con intonaco e finiture da tinteggiare. L'inconveniente è che, se ci sono infiltrazioni, l'intero intervento sarà valso a nulla. Viceversa le opere interne sono molto più rapidi, non occorrono permessi o accordi con i vicini, i confinanti, i condomini e, se sono di aspetto gradevole, possono risultare non soltanto efficienti. In questo caso basta incollare un pannello, anche di modesto spessore, dell'ordine di un centimetro, sulla superficie fredda dove si forma la muffa. Naturalmente dopo aver ben pulito il tutto. Un pannello isolante può essere di polistirolo espanso, di sughero e di altri materiali isolanti come ce ne sono tanti in commercio. La finitura può essere fatta con intonaco fino, si vende in sacchi, magari aiutandosi con una rete di plastica che serve a formare una sorta di armatura per l'intonaco stesso, onde evitare problemi di distacco. Poi si può tinteggiare il tutto. Si dirà che in alcuni ambienti si formerebbe uno spessore sul muro che non piace. Però si può inventare una sorta di elemento verticale uniforme all'angolo dell'ambiente, dove spesso si manifesta questo feniomeno di muffa. O un disegno geometrico che si armonizzi con la parete. Del resto è meglio un piccolo inconveniente estetico che un grave problema di igiene oltre che, nello stesso tempo, di aspetto esteriore. Se occorre, infine, si può isolare l'intera parete nello stesso modo. Questo è un suggerimento, ma è evidente come ci possono essere tantissimi altri modi per mantenere isolata termicamente la superficie fredda di una parete ed evitare la condensa e la muffa susseguente. Chi è maggiormente interessato può chiedere una nostra consulenza. Torna al menu del fai da te con molte altre informazioni inerenti l'argomento trattato in questa pagina. |
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