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Come fare un arco in pietra a vista
Tutti conoscono il valore di un arco di pietra, specialmente se di antica fattura e inserito in una costruzione da ristrutturare. Alcune volte è il caso di ricostruire questo elemento anche simbolico di una tecnologia del passato, oppure occorre solamente restaurare ciò che può essere ancora efficiente. Allora è necessario conoscere dove e come intervenire.
 
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La situazione
Si prende il caso di un edificio in muratura in cui esiste un arco di pietra anche in pessime condizioni statiche e che deve essere riportato a nuova vita. Si evita, qui, di trattare delle nuove realizzazioni di archi senza alcun valore portante per cui possono anche essere di legno, al pari di una porta.
Esamineremo come restaurare l'arco e come ricostruirlo nel caso fosse del tutto rovinato.
 
Come realizzare un arco
Se l'arco che si vuole salvare sia in condizioni statiche inadatte alla funzione cui era destinato, è necessario demolirlo del tutto e ricostruirlo daccapo. L'arco è un elemento portante che scarica lateralmente i pesi di tutto ciò che sopporta al di sopra di sé. Per tale ragione le spalle devono essere ben solide perché, al pari di un'apertura con architrave orizzontale, sono le zone della muratura che devono sopportare tutto ciò che grava anche su almeno metà dell'architrave stesso. Così nell'arco dove i conci, posti a semicerchio, portano i pesi a scaricarsi su ciascun lato.
Dunque ogni spalla deve avere i conci di maggiori dimensioni. Naturalmente anche la base di appoggio deve essere efficace e sicura. Non si comincerà la costruzione di un arco sopra elementi di larghezza inferiore, semmai il contrario. Si potrà procedere, con una normale muratura fatta con pietre e malta di cemento fino all'altezza in cui si pensa di poter inserire i conci a circolo. Qui bisogna costruire prima un arco di legno, una cassaforma che segua l'andamento dell'intradosso dell'arco stesso, la sua curvatura a vista. Perciò occorrono anche i supporti, di legno o metallo, che siano in grado si ricevere il peso dei conci di pietra.
Tali conci vanno posti in opera a partire dall'imposta, il punto dove l'arco inizia a poggiare su ciascuna spalla. L'imposta deve avere la faccia a contatto con il primo concio già inclinata a ben combaciare con la curvatura dell'arco. Ogni concio, poi, deve essere poggiato sulla cassaforma e avere, il più
possibile una forma di cuneo, in modo che possa seguire facilmente l'andamento curvo dell'arco. Ciò da un lato e dall'altro fino all'ultimo concio, quello centrale che si chiama chiave. Questo elemento deve essere preciso, anche più grande degli altri, se si vuole, e infilarsi fra le due parti già costruite in modo da risultare leggermente a pressione. Nel caso ciò non fosse, bisogna estrarlo e utilizzare più malta, oppure scegliere un concio più adatto per forma.
La cassaforma, la centina, non deve essere tolta subito, conviene mantenerla anche durante la fase di costruzione della muratura soprastante l'arco e gli eventuali solai che vi gravano.  

L'intervento di restauro
Nel caso del restauro, invece, le operazioni sono diverse anche perché tutto è ancora in posto e i carichi superiori non sono stati eliminati.
Qui si elancano alcune opere che possono essere necessarie secondo i casi:

  • se vi sono conci fratturati del tutto, è opportuno sostituirli, nel caso occorre costruire opere di sostegno in legno o metallo per sorreggere il carico e sgravare temporanemante l'arco, quindi procedere a estrarre il concio lesionato e a sostituirlo con una pietra non necessariamente nuova, ma efficiente. Si tratta del più delicato intervento di restauro che, però, mantiene in vita un arco che sarebbe destinato, col tempo, a deformarsi e a crollare;
  • se vi sono deformazioni molto evidenti nella curvatura, è necessario procedere come nel caso precedente ricostruendo la parte che appare priva della originaria forma geometrica;
  • se l'arco presenta sbandamenti sulla fronte, si può ovviare inserendovi dei tirantini antiespulsivi, se non ricostruendo la parte maggiormente inclinata in avanti;
  • se l'arco è soltanto sporco, bisogna ripulirlo e stuccare le fughe fra i conci con materiali simili, almeno per colore, con quello della malta originaria. Quindi, dopo aver eliminato i resti di un eventuale intonaco con una spazzola di plastica su tutti i conci, si possono lavare con acqua e cin una spazzola di setole. Non bisogna utilizzare vernici e smalti che siano sempre una inutile protezione ma che, al contrario, mostrino interventi illogici rispetto alla tecnologia che abbia prodotto tale elemento strutturale.

Tutto fatto. Il risutato sarà sicuramente apprezzabile. Un ulteriore approfondimento, in questo caso, lo puoi trovare fra le schede tecniche.

Conclusioni
Il restauro tende a mantenere vivo nel tempo tutto ciò che sia oggetto dell'intervento edilizio. Perciò la funzione e l'aspetto. Chi pensa che sia necessario cambiare tutto in una ristrutturazione, non solo spende di più, ma ottiene qualcosa di diverso rispetto a ciò che era.
Per la ricostruzione di un arco si usino materlali provenienti dalle demolizioni e si rispettino il più possibile le forme originarie, sia per dimensioni che per sagoma. L'arco è un elemento fortemente simbolico, perciò va trattato con cura per evitare che, invece che esaltarlo, lo si renda ridicolo dentro ambienti che non hanno più il loro antico sapore.

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