Centri storici: Frosolone
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"Vico Buono", che sarebbe?
 

Una ipotesi sul nome del vicolo

È facile vedere come i nomi delle strade del centro storico siano derivare principalmente dai personaggi del Risorgimento. Dunque significa pure che esse siano state scelte dopo l’unità d’Italia. Tuttavia, a parte i nomi riferibili a situazioni passate o presenti, ci sono un paio di vecchi esempi che ci mostrano altro.
Si tratta di due tabelle, una di esse è scomparsa dalla parete su cui era affissa, arrugginite e appena leggibili. La prima riporta lo stesso nome del vico attuale e un’altra, invece, ci mostra qual era in precedenza il nome della strada.
Da dove derivasse la denominazione “Buono” è quasi un mistero, se si tiene conto di come si chiamano le altre vie. I personaggi a cui esse sono dedicate sembrano tutti famosi, oppure facilmente rintracciabili leggendo i libri di storia. Ma questo caso sarebbe difficile da mettere in relazione. Potrebbe essere qualcuno del posto. Ossia si tratterebbe di un tizio che abbia fatto del bene al paese o si sia distinto in ambito locale. Restano i dubbi.
tabella vico Buono
Non escludo, pertanto, che il vico possa essere stato nominato in onore di Guglielmo II di Sicilia detto “il Buono”, appunto, citato pure da Dante nel XX canto del Paradiso. Non si dimentichi che il regno di Sicilia esistette dal 1130 al 1818 ovvero fino all’istituzione del Regno delle Due Sicilie e comprendeva, dunque, anche il territorio di Frosolone. La tabella arrugginita era stata apposta sicuramente durante il milleottocento e, probabilmente, era un rifacimento di un’altra più vecchia. Resterebbe da giustificare il motivo per cui si sarebbe pensato a questo re discendente della famiglia degli Altavilla.
Un’ipotesi sarebbe quella di riallacciarsi alla pietra di larghetto dell’Allegria, dove si citano apertamente gli Ospitalieri e il riferimento al 1005. Il re Guglielmo II il Buono, in effetti, nel 1174 inviò una flotta in aiuto di Amalrico, re cristiano di Gerusalemme. Erano gli stessi anni in cui gli Ospitalieri andarono in soccorso dei benedettini, a Gerusalemme, appunto, per ricostruire il loro ospitale distrutto dai musulmani. Sarebbe una coincidenza non del tutto casuale, pare. Non per niente anche Guglielmo fu definito “protettore dei cristiani dalle minacce musulmane” e la tradizione storica è stata prodiga di lodi nei suoi confronti.
Contro questa mia supposizione qualcuno potrebbe obiettare che, nel centro storico, esistono almeno altre due strade che si rifanno a elementi definibili spirituali: larghetto dell’Allegria e vico Sapienza. Però qui parliamo di “Buono” e non di bontà, perché avrebbero usato un aggettivo invece del sostantivo?

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