I contrafforti,
come si crearono nuovi spazi urbani
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all'indice generale degli argomenti sull'ambiente.Nell’area simmetrica, osservando la planimetria del centro storico, all’attuale largo Vittoria, sul lato opposto rispetto alla strada primaria denominata corso Garibaldi, vediamo come si sia creato uno spazio urbano senza nome. Esso, in effetti, è una confluenza di strade e vicoli, un incrocio che, visto dall’alto come nel disegno, non appare del tutto comprensibile. Ma se scendiamo a terra e camminiamo fra le case del posto, si capisce benissimo di che cosa si tratta. Queste tipologie di spazi, in genere, non hanno ricevuto un battesimo. Li chiamiamo, perciò, “slarghi”. L’area, in origine, era soltanto un crocevia, mentre adesso appare come uno slargo in cui restano alcuni segni a terra. Sono due gradini che testimoniano, insieme allo sperone di cui si è detto, il precedente limite delle costruzioni. Esiste, però, anche un altro indizio che conferma la situazione dei muri prima del sisma. Il contrafforte di pietra non vuol dire soltanto consolidamento di una parete indebolita, ma anche la perdita della continuità che c’era una volta. È ben noto, difatti, che più è lungo un muro e maggiore sarà la sua resistenza alle spinte orizzontali del terremoto. Dunque dovette apparire molto lesionata la zona che poi ebbe il rinforzo suddetto. Affronteremo questo tema nelle pagine successive, quando parleremo del tipo di società che viveva in paese, deducendolo dall’esame dell’ampiezza dei per-corsi e dall’altezza degli edifici in quel periodo. |
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