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Nuovi spazi e contrafforti
 

I contrafforti, come si crearono nuovi spazi urbani

Nell’area simmetrica, osservando la planimetria del centro storico, all’attuale largo Vittoria, sul lato opposto rispetto alla strada primaria denominata corso Garibaldi, vediamo come si sia creato uno spazio urbano senza nome. Esso, in effetti, è una confluenza di strade e vicoli, un incrocio che, visto dall’alto come nel disegno, non appare del tutto comprensibile. Ma se scendiamo a terra e camminiamo fra le case del posto, si capisce benissimo di che cosa si tratta.
Queste tipologie di spazi, in genere, non hanno ricevuto un battesimo. Li chiamiamo, perciò, “slarghi”.
zona speroni
Di come si sia formato largo Vittoria, si è parlato nel mio precedente libro sull’argomento . In questo altro caso, si tratta ugualmente del risultato di un terremoto, (e quale se non quello distruttivo e più vicino a noi del 1805?) e di come abbia inciso sugli spazi urbani che vediamo ora.
L’area, in origine, era soltanto un crocevia, mentre adesso appare come uno slargo in cui restano alcuni segni a terra. Sono due gradini che testimoniano, insieme allo sperone di cui si è detto, il precedente limite delle costruzioni.
Esiste, però, anche un altro indizio che conferma la situazione dei muri prima del sisma. Il contrafforte di pietra non vuol dire soltanto consolidamento di una parete indebolita, ma anche la perdita della continuità che c’era una volta. È ben noto, difatti, che più è lungo un muro e maggiore sarà la sua resistenza alle spinte orizzontali del terremoto. Dunque dovette apparire molto lesionata la zona che poi ebbe il rinforzo suddetto.
sperone in via Mazzoni
Difatti, anche poco oltre, sul lato opposto della strada, troviamo un altro contrafforte che sicuramente fu ideato dopo le distruzioni dovute agli stessi eventi. Molto probabilmente la zona doveva essere costruita con caratteristiche poco efficaci e con strutture meno resistenti che altrove. Lo si deduce pure dal totale crollo dell’antica chiesa di San Pietro nel poco distante largo Vittoria.
sperone vico Cirillo
Un altro interessante motivo di riflessione traiamo dall’esame di questa zona con i contrafforti. Si scelse, difatti, di non ricostruire tutto come’era prima, pure per aprire spazi urbani in un tessuto molto compatto e con strade e vicoli stretti dovunque.
Affronteremo questo tema nelle pagine successive, quando parleremo del tipo di società che viveva in paese, deducendolo dall’esame dell’ampiezza dei per-corsi e dall’altezza degli edifici in quel periodo.

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