Sei
soldati nella piazza (racconto poetico) Dopo tanti secoli avverto una scena che dovette essere simile a questa.] Nella piazza sei soldati sono giunti stamattina, hanno i cavalli affaticati e la barba è molto lunga. Hanno chiesto acqua da bere e si sono poi seduti sulle pietre della chiesa a mangiare carne secca. Imbruniva l'orizzonte quando un asino ha portato due secchi di lenzuola già lavate giù al torrente proprio al fondo delle coste, dove noi ci bagnavamo in un catino di onde fresche. Federico ci ha donato un boccone da mangiare, era quasi il cielo scuro e contavamo su le stelle, poi qualcuno ha portato dei bicchieri colorati e insieme si è bevuto. "Forse un giorno tu avrai" disse a me quel cavaliere dalla barba bionda e riccia, "un altare per pregare, un posto per battezzare, un momento per pensare, ai defunti tuoi più cari." Era presto quel mattino quando tutti son partiti, han lasciato certi doni per finire l'edificio, mi hanno pure accarezzato i capelli di bambino, per sentirmi come loro. Son passati tanti anni e la chiesa è bella pronta, ci preghiamo tutti in coro le canzoni dell'amore, della fede e del futuro, che ci possa un dì guidare verso il mondo a noi migliore. Sono passate vite e vite, non ricordo di quell'uomo che la chioma mi lisciò, ma mi sento netto in cuore che quei giorni del villaggio son tuttora ben scolpiti nelle pietre della piazza. Se le guardi puoi capire quanto tempo ci è voluto, quanti sforzi e le fatiche, le infinite ore dure e la paga a te più bella è vera soddisfazione di vedere che una stella porterà sempre il tuo nome. |
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