Centri storici: Frosolone
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Le scalinate esterne
 

Come nacquero e perché furono abbandonate le scalinate esterne

Molte case avevano una scalinata esterna per raggiungere il piano delle abitazioni superiore a quello terreno. Bisogna dire che le sopraelevazioni furono realizzate spesso in un momento successivo, quando divenne possibile anche per le condizioni economiche migliorate. Il periodo delle costruzioni a due livelli deve risalire alla prima fase del villaggio, cioè a quella del solo quartiere Sant’Angelo. Tale tipologia, abitazioni mono o bilocali, si era via via rarefatta. Tuttavia restavano molti casi di scalinate esterne che occupavano gli spazi delle strade, prima dell’ormai noto terremoto del 1805.
scala demolita
Una continua modifica di questa soluzione si ebbe quando si aggiunse un altro piano alle case. Allora sarebbe stato complicato continuare in alto la medesima scala esterna. La maggior parte degli edifici del centro storico è a tre livelli (piano terreno o rialzato, primo e secondo piano). L’ampliamento della superficie a disposizione delle famiglie si rese necessario dopo che le esigenze d’igiene e di comodità, con la disponibilità di denaro della popolazione, consigliavano una vita più decorosa. Ciò avvenne soprattutto durante il milleottocento ed è continuato nel secolo successivo, fino alle leggi di tutela dei centri storici, quando sono stati previsti unicamente interventi conservativi sulle opere del passato.
 scale in via del Risorgimento
Le strade strette erano, un tempo, anche commisurate all’altezza degli edifici laterali. Dunque, fino a due piani da terra, il sole penetrava dal versante opposto nelle case, attraverso le finestre. Questa era nella logica costruttiva dell’organismo di tutto il centro storico. Di ciò non si tenne conto quando si aumentarono le altezze dei fabbricati. Successe, come ancora oggi possiamo notare in tantissimi casi, che il sole riusciva a entrare soltanto nelle aperture del terzo piano, mentre il secondo, come il primo, restavano in ombra. Anche per tale ragione si cercò di ampliare, all’occasione, le strade urbane.
scale in vicoletto Troia
Aggiungo che nel medioevo la vita delle famiglie era molto riservata. Il dentro non era collegato col fuori, come lo pensiamo oggi. Non solo non vi erano molte motivazioni per avere ampi spazi davanti all’entrata o alle facciate, ma le stesse aperture, finestre e balconi, non avevano le dimensioni cui siamo abituati. Lo spirito riflessivo e schivo delle persone si ripercuoteva pure nelle costruzioni , come sanno bene gli accorti progettisti. Non è mistero che le opere di architettura sono da considerare ricche di messaggi di ogni genere  e, pertanto, soprattutto della civiltà del popolo che le realizza, non soltanto del loro autore.
Il tessuto del centro storico di Frosolone, perfettamente inquadrabile nelle suddette osservazioni, dimostra, se ancora ve ne fosse bisogno, la sua origine medioevale. Solamente se guardiamo oltre ciò che si è fatto nei secoli successivi a tale periodo, riusciamo a capire la storia di questo paese.

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