La chiesa di Santa Maria Tuttavia vale il solito ragionamento per cui difficilmente si cambiavano le fondazioni di un edificio distrutto da eventi sismici. Questo giacché crollano le strutture in elevazione, ma ciò che è dentro il terreno resta spesso intatto. Per tale motivo si ritiene che la planimetria della chiesa sia rimasta uguale, ossia abbia avuto sempre lo stesso perimetro. Dunque che cosa si sarebbe ampliato, come dice la lapide? A ben guardare la facciata della chiesa appare evidente che il campanile, solo restaurato, come recita la scritta sulle chiavi dell’arco in alto, sia rimasto della stessa dimensione, o appena dotato della cupola in alto. Dunque è il corpo della chiesa che è stato alzato. Lo dimostra l’accostamento fra le due parti: facciata in pietra (rifatta) e campanile. La prima arriva troppo vicino alla fine del secondo e quest’ultimo appare troppo tozzo nei confronti di essa. Un campanile serve a esibire lontano la sua imponenza, visibile a distanza come richiamo per i fedeli, l’immagine da cui proviene il suono delle campane: una volta unica misura certa del tempo giornaliero. Se si osserva il panorama del paese, invece, si nota subito che il campanile di Santa Maria emerge appena dall’intera massa della chiesa. Qui si fece il contrario di quanto avvenne per il campanile dell’attuale San Pietro, evidentemente sopraelevato. |
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