Centri storici: Frosolone
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La porta Santa Maria
 

Indagine sulla porta Santa Maria

Diversamente dalla “porta Sant’Angelo”, qui possiamo esaminare molto di più perché il luogo si è conservato sicuramente meglio rispetto al primo caso.
A prima vista appare una stranezza che cercherò di spiegare, secondo un mio ragionamento. Esiste, difatti, un doppio arco e, fra i due, un portico lungo sei o sette metri. A che serviva e quando è sorto?
Sembrerebbe costruito appositamente per dare un riparo a chi dovesse entrare o uscire dal paese, un po’ come avveniva per i protiri delle chiese romaniche. Ma la porta vera e propria, a ben osservare, era posta più all’interno.
zona porta Santa Maria
Vi sono difatti i resti degli appoggi per il telaio. Si notano gli incavi , ora riempiti di cemento e che sarebbero da liberare e rendere del tutto visibili, sia su un lato che sull’altro del primo arco, quello che s’incontra prima uscendo dalla città. Non solo, in alto esistono ancora, accanto alla grossa trave di legno che faceva da supporto orizzontale, i due fori che ospitavano i montanti del telaio. Gli incavi nella pietra sono del tutto simili a quello rimastoci della porta Sant’Angelo.
appoggio sinistra porta
Anche sul secondo arco, quello più esterno, troviamo tracce evidenti della sede di un infisso. Su un solo lato, in basso, esiste una forma di appoggio nascosta dall’intonaco. Non occorre verificare se si tratti di un incavo, come nell’arco interno, ripulendo la parete e riportare alla luce le pietre sottostanti la malta. Difatti, in alto, sono visibili anche qui i fori, uno per lato, che servivano a bloccare l’infisso di legno, come nell’altro caso. È chiaro che entrambi gli archi erano dotati, un tempo, di una porta di accesso al centro abitato. Ma perché ve ne dovevano essere due? Era la porta di accesso principale, dunque vi erano delle guardie per la sicurezza o dei guardiani per i pedaggi, fra i due archi, che sostavano nella casa di fianco anche di notte?
foro secondo arco
Se il portico non poteva essere soltanto un riparo aperto verso la porta del paese, manca ancora qualcosa che spieghi alcuni particolari che vediamo in questa zona.
La mia ipotesi è che la schiera di case che si affacciano sul “mercato”, per la profondità che è misurabile tra il primo e il secondo arco della porta Santa Maria, sia stata costruita dopo il terremoto del 1456. Questo non fu molto meno distruttivo di quello del 1865, anche se le notizie arrivateci sui danni sono scarse e non garantiscono la medesima attendibilità, per la lontananza nel tempo dell’evento. In questo modo, però, si spiegherebbe anche la data “1492” sull’arco che si affaccia sul “mercato”. Ossia essa è stata posta dopo la ricostruzione attuata nel quindicesimo secolo, come testimonianza storica di quanto avvenuto nel terremoto più lontano.
L’arco esterno fu solo risistemato dopo il terremoto del 1805, come dimostrano alcuni segni che analizzeremo. In origine, la porta era posta sull’arco interno e solo in seguito, con un ampliamento del centro abitato verso l’esterno del perimetro, si era costruita una seconda porta. È anche probabile che, allora, si pensò ai guardiani, pure per il controllo delle merci in entrata e uscita dal paese. Non si dimentichi che il centro storico di Frosolone, per la sua estensione e per la densità del suo tessuto urbano, aveva un numero di abitanti molto maggiore dei villaggi della zona. È facile dedurlo dal confronto che ancora oggi è possibile fare.
porta Santa Maria
Possiamo notare come anche in questo caso, al pari della porta Sant’Angelo, ma ciò esiste pure nella porta San Pietro, la strada che conduce all’uscita è in discesa molto evidente. Si è detto nel precedente libro  che questo accorgimento serviva a far scorrere rapidamente le acque piovane verso la campagna circostante. Tuttavia ritengo che un’altra ragione si accompagnava a tale motivazione.

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