Nascite
dopo il
terremoto del 26 luglio 1805 Ho preso dagli archivi comunali i
dati
sulle nascite dopo la catastrofe del 1805. Ringrazio chi mi ha aiutato
in
questo lavoro. I registri, suddivisi per anni, partono del 1809 e ciò
significa
che ci vollero più di tre anni per ridare anima alla storia del paese.
Il primo
dato è un totale di 191 bimbi e bimbe (i nonni e le nonne dei nostri
nonni, o
anche oltre), negli anni seguenti mai più si raggiunse un numero
simile, se non
nel 1819 (192 nascite) e nel 1834 (213 nascite). Vuol dire che, a parte
qualche
problema dovuto a malattie endemiche, quando ancora gli abitanti erano
martoriati
fisicamente e psicologicamente dal terremoto e dai morti di tanti
parenti
(parlerò in altra occasione di ciò), si erano messi tutti all’opera,
all’unisono, per far rinascere una comunità. Ciò avvenne quando i
sopravvissuti
in età di procreazione erano ancora meno che negli anni successivi.
Difatti la
crescita demografica fu rapida fino ai 6246 abitanti conteggiati nel
censimento
del 1861. Insegni qualcosa questo grande
desiderio dei ragazzi di allora di far continuare la civiltà
di una comunità. Ma quanti erano gli abitanti prima
del
terremoto e quanti restarono vivi dopo quella notte del 26 luglio 1805? A questa domanda hanno dato
risposta un
paio di scritti dell’epoca: uno di Gabriele Pepe e un altro di Giuseppe
Saverio
Poli. Tratterò nelle pagine successive di come interpretare i
resoconti dei due suddetti signori. |
|