Il colle sul quale sorse il centro abitato La scelta del sito dove far nascere il centro abitato di Frosolone, con riferimento alla prima fase longobarda e a quella successiva dell’inizio del secondo millennio, fu molto ponderata. Non soltanto vi era la necessità di difendere il luogo o di renderlo il più difficile accessibile ai nemici di ogni tipo, ma occorreva un’esposizione adatta alla vita urbana. A tal proposito vediamo, in una sezione schematica trasversale da nord-ovest a sud-est, come fosse l’ambiente naturale prima della costruzione delle case.Il lato delle Coste Sant’Angelo era in forte pendenza, com’è ancora oggi, mentre sul lato opposto vi era la possibilità di espandere l’abitato nei futuri ampliamenti, e così fu. Dunque l’abitato era adagiato su un colle abbastanza ampio, circa 6 ettari di spazio disponibile, dotato anche di acqua, come si deve dedurre dalla presenza degli orti in Via Tevere. Per la verità potremmo anche far riferimento al toponimo del luogo che richiama il nome di un fiume, ma tale indicazione risale solamente a dopo l’unità d’Italia. Molto più coerente con la presenza di acqua è la posizione della prima fase di crescita urbana per cui, appena a sud di essa, vi erano i terreni ben soleggiati e facilmente lavorabili per trarne sostentamento alimentare. È ben ipotizzabile che scorresse nelle adiacenze un torrente proveniente dalla parte esterna al centro storico. In quell’aperta campagna, ai piedi della montagna, molto prima che si costruissero case e strade, e prima che il territorio fosse modificato con scavi di ogni genere, ci doveva essere una sorgente di acqua poi scomparsa. Difatti non è pensabile che si costruisse un villaggio senza avere nelle comode vicinanze la possibilità di un approvvigionamento idrico. Ciò si deduce anche dalla logica compositiva usata nello schema urbano riguardante la seconda fase di crescita della città. Per esempio, l’unica lunga scalinata interna all’abitato è quella ancora presente nella parte finale di Via Tevere. Più a valle esiste tuttora una gola che doveva accogliere proprio le acque che scorrevano provenendo da sopra. Una sezione schematica tracciata da sud-ovest a nord-est dimostra come il sito scelto avesse una discreta pendenza, non troppo problematica per costruire nuove abitazioni. Mentre si lasciava unicamente la zona verso la montagna, a sud-ovest, libera di essere urbanizzata in momenti successivi. Questi momenti sono arrivati solo a partire dal ventesimo secolo, quando le prime timide costruzioni hanno occupato quell’area esterna al centro storico. Poi lo “scivolamento” (come si chiama in termini urbanistici) è divenuto un’invasione che ha depauperato la zona vecchia fino a lasciarla, ai giorni d’oggi, abitata da meno di duecento cittadini. La posizione planimetrica e lo sviluppo delle costruzioni, con l’organizzazione delle strade interne è in stretta relazione con il clima. Torna all'indice generale degli argomenti sull'ambiente. |
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