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La lapide del Ferruzza
 

Traduciamo la scritta sulla lapide del vescovo Ferruzza

Chi ama leggere le lapidi, spesso scritte in latino negli edifici del nostro passato, s’imbatte non di rado in qualcosa che gli riesce difficile interpretare. Ed era capitato pure a me nel leggere di un certo Ferruzza. Da bambino credevo che dovesse giacere, sbagliando a capire il luogo, dentro il muro, lungo la navata di destra della chiesa. Per il motivo suddetto non mi ero mai interessato a tradurre le frasi che, come ho appurato in altre circostanze, richiedono sempre una certa attenzione alle parole. L’epoca a cui si riferiscono i vocaboli, a parte il latino ovviamente non del tipo classico, difatti, usava modi di comunicare particolari. Si trovano, pertanto, punti (fra le lettere), tildi, omega o altri segni (sopra le lettere), simboli di abbreviazioni, accoppiamenti e ogni altro genere di carattere interpretabile solamente con l’esperienza e l’intuito.
lapide Ferruzza
Vediamo di ricostruire che cosa è inciso sulla lapide, in latino, inserendo tra parentesi le lettere mancanti e sottintese, per poi tradurre la scritta in italiano (qui la V spesso corrisponde alla nostra U):

HIC IACET D IO(hann)/ES
BAPT(ist)A FERRVZZA
MESSANEN CO(n)GREG ORATOR EPVS TRIVE(n)T
OBIIT DIE 15 AIG 1658
HOC MONVMENTVM
ARCHIPR V I D D I I PALV(m)BO
EIVS VICARIO GRAI
FACTV(m) FVIT A.D. 1669

Qui giace Giovanni
Battista Ferruzza
messinese congregante, vescovo di Trivento,
morì nel giorno15 agosto 1658.
Questa lapide
dall’arciprete ... ... Palumbo
di lui vicario per grazia
fu fatta nell’anno del Signore 1669.

Tra le parole tradotte con “arciprete” e “Palumbo” esiste una serie di lettere puntate che non sono riuscito a interpretare. Tuttavia il senso della lapide è molto chiaro.
Ma chi era il vescovo Giovanni Battista Ferruzza?
Da una ricerca sulla “Rel Academia de la Historia”  ho prelevato e tradotto dallo spagnolo l’estratto che segue:

“Ferruzzo, Giovanni Battista. Messina (Italia), c. 1600 – Trivento (Italia), VIII. 1658.
Cappellano, fondatore della Scuola Santa di Cri-sto.
[…] nacque nella città siciliana di Messina alla fine del XVI o all’inizio del XVII secolo. Entrò nella Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri e fu ordinato sacerdote il 7 marzo 1626. Raggiunse il grado di Utroque iure e dottore in teologia.
Nel 1642 era già a Madrid per presentare un me-moriale davanti a Filippo IV per evitare tasse più alte sui suoi concittadini. Poco dopo l’arrivo ottenne la posizione di cappellano e amministratore dell’Ospedale degli Italiani. Lì si collegò ad alcune figure rilevanti, come il famoso canonista portoghese Agustín Barbosa, che propose come candidato per fornire l’arcivescovado della sua città natale nel 1644 […] nel 1646 Ferruzzo decise di fondare qualcosa di simile [all’oratorio di Valencia, n.d.r.] a Madrid, la cosiddetta Scuola Santa di Cristo, istituita presso l’Ospedale di San Pietro e San Paolo degli Italiani e autorizzata dal nunzio Rospigliosi (futuro Papa Cle-mente IX). Fu formato da uomini pii, sia ecclesiastici che secolari, e, oltre ai loro esercizi settimanali, sta-bilì un peculiare tipo di vita spirituale per i suoi membri […].
Anche contando la Scuola Santa con personalità illustri sin dai suoi esordi, Palafox divenne il suo più grande sostenitore, il suo garante e la sua pretesa principale. Nel 1762 fu detto 'congregante […]'.
Alla fine del 1654, Ferruzzo fu proposto da Filippo IV per il vescovado di Trivento nel regno di Napoli e fu nominato da papa Alessandro VII il 14 gennaio 1655. A Roma fu consacrato dal cardinale Sacchetti il 20 giugno successivo [...].
Occupa il cinquantaduesimo posto nella lista dei vescovi di Trivento, ricoprì il suo pontificato solo tre anni, quando morì nell’agosto 1658 e fu sepolto nella chiesa di Santa Maria Assunta di Frosolone (Isernia). […] prese per la sua cattedrale il teschio del martire San Valeriano che era stato concesso dal cardinale Anania, vicario di Alessandro VII.
[…] nel corso del XVIII secolo, la Scuola Santa di Cristo si diffuse in molti luoghi in Spagna e in America latina, raggiungendo oltre quattrocento scuole [...]”

Dunque, il vescovo Ferruzza (o Ferruzzo) era una personalità nel mondo della Chiesa e, durante la sua funzione, aveva residenza anche a Frosolone, (almeno per un certo periodo), e da qui firmò gli atti emessi durante il suo episcopato.
Anni addietro, quando ero bambino, ebbi l’avventura di vedere il suo corpo, o ciò che ne restava, nei sotterranei della chiesa.

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