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Uno strano impedimento lungo il percorso
 

Il perché di un impedimento a metà del tracciato

Per capire di che si tratta, occorre ricordare il significato di strade primarie del centro storico. Esse sono quelle che smistano il traffico, un tempo solamente pedonale o con piccoli carretti, verso i vicoli laterali dove sono gli ingressi delle abitazioni. Queste strade sono anche quelle che attraversano tutto il paese da un capo all’altro e finiscono, con qualche spazio di raccordo, nelle porte cittadine. Si tratta anche di un sistema che smista la pioggia, delle strade e dei tetti, in maniera uniforme verso la campagna.
zona dell'impedimento
A un certo punto di strada Manzoni doveva esserci, già in passato, uno scarico che passava sotto le case, come avviene tuttora alla fine di corso Garibaldi o alla fine dei vicoli ciechi posti sul perimetro chiuso del paese. La supposizione di uno scarico interrato è dimostrabile anche con il ragionamento che, diversamente, l’area imbrifera di pertinenza della porta San Pietro, seppure questa fosse stata più larga dell’attuale, sarebbe stata esagerata.
Strada Alessandro Manzoni parte da piazza Municipio e finisce con la porta San Pietro. Lungo il suo percorso, adesso vi è un’apertura fra le case che consente di scendere verso il “mercato” tramite una scalinata. In origine era tutto chiuso e le acque meteoriche continuavano a scorrere fino all’uscita di porta San Pietro. Un terremoto, in questo caso forse quello del 1805, riempì di macerie i vicoli e, in particolare, la zona indicata nel cerchio della figura. Fu allora, probabilmente, che si ricostruì la porta San Pietro di dimensioni minori, lasciando le macerie di strada Manzoni sul posto. E con esse si creò un rialzo, alto poco oltre un metro, rispetto al livello precedente, chiudendo, in pratica, il percorso alle acque verso porta San Pietro. Si sistemò lo scarico interrato, lasciando che in esso confluisse una metà del bacino prima interessato alla porta urbana.
rialzo da su
In questo modo si spiega come mai sia sorto un ostacolo a metà del percorso, un fastidio che oggi è evidente per chi cammina, dall’inizio alla fine, lungo strada Manzoni. Sarebbe da chiedersi se i due archi simili di pietra, che delimitano il portico della zona rialzata, possano essere attribuiti a opere del milleottocento. La risposta è che, con i terremoti e le conseguenti demolizioni, si recuperano i materiali riutilizzabili, come è stato ampiamente dimostrato e come avvenne, sicuramente, anche in questo caso. Dunque è ipotizzabile che essi fossero stati costruiti in epoca precedente e poi riusati e ricomposti prelevando le loro parti dalle macerie.
Infine occorre fare una notazione sul masso che rappresenta un cristogramma, posto sul lato est del portico suddetto. Esso doveva trovarsi sull’esterno della porta San Pietro, dove aveva senso, prima che fosse ricostruita. Difatti questi simboli erano presenti sugli ingressi di molti centri urbani del tardo medioevo, a riferire che si stava entrando in una città cristiana.
rialzo da giù
Si possono riassumere le trasformazioni intervenute a risolvere il problema dello scarico urbano della pioggia, con questa sequenza nel tempo:
1)  porta San Pietro era di maggiori dimensioni inizialmente, come ritengo, se era di modesta ampiezza come ora, doveva già esistere un canale di raccolta a metà circa di strada Manzoni;
2) se già esisteva un simile canale, l’inghiottitoio di strada Manzoni scaricava la pioggia raccolta passando sotto le case, verosimilmente tramite un cunicolo;
3) dopo un evento sismico, il cunicolo si ostruì per i crolli;
4) si verificò che lungo porta San Pietro scorreva troppa acqua piovana;
5) si costruì il rialzo lungo strada Manzoni, formando un ostacolo definitivo allo scorrimento delle acque verso porta San Pietro e incanalandole altrove.
Ed è ciò che vediamo oggi.
Diversamente, potrebbe anche essere che porta San Pietro fosse nata più piccola delle altre. In questo caso il discorso non cambia in riferimento alla canalizzazione interrata sotto le case a metà di strada Manzoni. Allora la realizzazione del rialzo della strada lungo il suo percorso fu consequenziale, per rideterminare la distribuzione verso gli scarichi esterni delle acque di pioggia.
In riferimento al suddetto rialzo, questa ipotesi è la più probabile perché la più logica. Difatti non esiste da nessun’altra parte del centro storico una simile soluzione lungo una strada.

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