L'ultima testimonianza dell'illuminazione di un tempo

È difficile pensare che solamente pochi decenni fa, (in fondo sono davvero pochi rispetto ai millenni della storia umana e delle città), abbiamo avuto l’illuminazione elettrica.
Ed è quasi inimmaginabile come dovesse essere l’esistenza giornaliera dopo il tramonto del sole. Qualcuno di noi avrà sperimentato le notti di bufera invernali, quando si spegnevano le luci per il maltempo e si restava al poco chiarore del camino. Ma un conto è una breve occasione di sofferenza e un’altra il continuo restare al buio di sera.
Con il petrolio come combustibile illuminante, si costruì, nel centro storico, una piccola rete di lampade che, giornalmente, dovevano essere accese e spente da un addetto. Ci resta una sola testimonianza, nemmeno troppo evidente, di tale rete pubblica. Si tratta di un pezzo di metallo rimasto infilato nel muro laterale della chiesa di Santa Maria. Era un aggancio della lampada a petrolio e ne sono più che certo.
Come mai ne sei sicuro? si potrebbe chiedere chi dubita. Ma la risposta è semplice: ho visto personalmente quando il piccolo recipiente del petrolio fu tolto definitivamente. Avvenne verso la fine degli anni cinquanta del secolo scorso,oppure agli inizi dei sessanta. Un giovane muratore, molto in gamba, che lavorava al rifacimento dell’intonaco esterno della chiesa, smontò tutto l’insieme attaccato al muro, per non avere fastidi nel montaggio dell’impalcatura. Non riuscì a estrarre il pezzo di ferro che ancora oggi si vede. Testimone solitario, umile e silenzioso di un mondo che non esiste più.