Come si difendevano le case dagli
scuotimenti del terremoto
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all'indice generale degli argomenti sull'ambiente.Le costruzioni del centro storico sono tutte a muratura di pietre, eccetto quelle realizzate negli ultimi decenni quando sono stati usati i mattoni di argilla o di cemento oppure le strutture di calcestruzzo armato. Inoltre, come si detto già, la malta era fatta con la calce e la rena di montagna. Questo sistema, specialmente per gli intonaci, era molto efficace per proteggere i muri. Difatti, la condensa che genera muffa sulle pareti, all’interno delle abitazioni, era scongiurata pure da un solo grado in più di temperatura che un tale tipo di malta riusciva a mantenere. Con i terremoti, si notò che le pareti divisorie, costruite con materiali poveri e dallo spessore sottile, crollavano facilmente. Le lesioni a forma di croce che generavano le spinte laterali del sisma, non erano sopportate dalla malta e, all’epoca, dai piccoli massi di tufo. Il sistema escogitato, di cui resta probabilmente soltanto un esempio, era semplice e povero ma ingegnoso. Inoltre aveva la particolarità di essere leggero e, perciò, adatto ai divisori interni delle case. S’infilavano, secondo un passo che dipendeva dall’altezza della parete, dei listelli di legno verticali, in modo da formare alcuni setti uniformi per ampiezza. Il muro non era più pesante ma molto più resistente ai terremoti. Una eventuale spinta orizzontale, difatti, avrebbe incontrato le varie sezioni del legno, ben più capace di piegarsi senza rompersi giacché molto più elastico delle murature. Tali listelli, nonostante i ripetuti scuotimenti del sisma, potevano tornare nella posizione originaria, mantenendo l’intera parete com’era prima e senza lesioni, o riducendole al minimo. In definitiva, le fratture nel materiale non si creavano perché gli sforzi erano assorbiti dai legni che offrivano resistenza. |
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