|
Il centro
abitato nell'anno 1000
Se fosse la paura
della fine del mondo nell’anno 1000, dovuta alle famose frasi
dell’Apocalisse
nella Bibbia (“Ed egli
afferrò il dragone, il serpente antico [il diavolo,
satana] e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo
rinchiuse e
ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni,
fino al
compimento dei mille anni. Dopo, questi dovrà essere sciolto per un po’
di
tempo”),
oppure all’altra frase “Mille
e non più di mille” attribuita, secondo alcuni
vangeli apocrifi, proprio a Gesù, fatto sta che con l’anno 1000
iniziarono
cambiamenti epocali per la società umana e i centri abitati. Così fu
anche per
la nostra Frosolone.
Secondo me la seconda
fase urbana, indicata in giallo nella planimetria allegata del centro
storico,
iniziò in tale epoca. Queste sono le principali motivazioni sociali:
- si ebbero allora trasformazioni
importanti dovuti alla
nascita dei comuni e Frosolone non ha una matrice diversa (per esempio
un
castello con un nucleo di case attorno a esso);
- ci fu un potente sviluppo
demografico e niente di più
facile, nel nostro caso, che molti immigrati giunsero qui da altri
luoghi poco
forniti di terreni, soprattutto per l’allevamento come la montagna;
- ciò comportò anche uno sviluppo
delle attività artigianali
collegate;
- il
periodo era ancora sotto il dominio del Principato
di Benevento, erano arrivati i Benedettini e anche i Cavalieri
Ospitalieri che,
proprio appena dopo l’anno 1000, si erano formati per andare a
ricostruire un
fabbricato per i pellegrini a Gerusalemme, (vedremo come
sia importante, a tale proposito, una pietra posta su una parete di
larghetto
dell’Allegria);
- vi fu la riforma cluniacense
che apportò un profondo rinnovamento della vita monastica e un ritorno
all'originaria Regola di san Benedetto (parzialmente decaduta per le
instabilità sociali e politiche dovute alle continue invasioni).
A esse aggiungo le
ragioni urbanistiche che ancora oggi è facile leggere nella struttura
del
centro storico:
- in primo luogo la seconda fase
nella crescita di
Frosolone, ben diversa dalla prima fase, è molto organizzata, si vede
chiaramente che è nata per un progetto preordinato alla distribuzione
di
quartieri, vicoli, strade principali e accessi all’abitato; non si può
sostenere
che sia tutto casuale o per aggiunte successive (ne parlerò più
approfonditamente in altre pagine);
- questa seconda fase, costruita in
pochi decenni,
anche se non tutti i lotti furono edificati contemporaneamente al suo
interno,
rispettò la prima fase e la congiunse mediante apposite “cuciture” di
tre
percorsi individuabili con precisione ancora oggi, ossia corso Antonio
Fazioli,
strada Mario Pagano e strada Mazzini; dunque il centro storico fu
“pensato” prima
di essere costruito;
- da allora, Frosolone è rimasta
pressoché identica
nella parte storica, (a parte le ricostruzioni e le trasformazioni di
cui si
tratterà successivamente), e questo giustifica la crescita rapida e
organizzata.
Se tutto è andato
così, come gli indizi concordanti confermano, significa che viviamo in
un luogo
intatto, almeno per la sua conformazione di strade e case, da mille
anni a
questa parte. Significa pure che essa, Frosolone vecchia, ha mostrato
funzionalità per secoli, dunque ha un valore non soltanto affettivo,
come
vedremo. Non lo dovremmo dimenticare mai se, per avventura di qualcuno,
si
dovesse ritenere che sia poco importante apportare trasformazioni a
questa che,
per tanti motivi, può essere definita “città”.
Torna
all'indice generale degli argomenti sull'ambiente.
|
|