Centri storici: Frosolone
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La seconda fase nell'anno 1000
 

Il centro abitato nell'anno 1000

Se fosse la paura della fine del mondo nell’anno 1000, dovuta alle famose frasi dell’Apocalisse nella Bibbia (“Ed egli afferrò il dragone, il serpente antico [il diavolo, satana] e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell'Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo, questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo”), oppure all’altra frase “Mille e non più di mille” attribuita, secondo alcuni vangeli apocrifi, proprio a Gesù, fatto sta che con l’anno 1000 iniziarono cambiamenti epocali per la società umana e i centri abitati. Così fu anche per la nostra Frosolone.
Secondo me la seconda fase urbana, indicata in giallo nella planimetria allegata del centro storico, iniziò in tale epoca. Queste sono le principali motivazioni sociali:

  1. si ebbero allora trasformazioni importanti dovuti alla nascita dei comuni e Frosolone non ha una matrice diversa (per esempio un castello con un nucleo di case attorno a esso);
  2. ci fu un potente sviluppo demografico e niente di più facile, nel nostro caso, che molti immigrati giunsero qui da altri luoghi poco forniti di terreni, soprattutto per l’allevamento come la montagna;
  3.  ciò comportò anche uno sviluppo delle attività artigianali collegate;
  4. il periodo era ancora sotto il dominio del Principato di Benevento, erano arrivati i Benedettini e anche i Cavalieri Ospitalieri che, proprio appena dopo l’anno 1000, si erano formati per andare a ricostruire un fabbricato per i pellegrini a Gerusalemme, (vedremo come sia importante, a tale proposito, una pietra posta su una parete di larghetto dell’Allegria);
  5. vi fu la riforma cluniacense che apportò un profondo rinnovamento della vita monastica e un ritorno all'originaria Regola di san Benedetto (parzialmente decaduta per le instabilità sociali e politiche dovute alle continue invasioni).
Seconda fase della crescita di Frosolone

A esse aggiungo le ragioni urbanistiche che ancora oggi è facile leggere nella struttura del centro storico:

  • in primo luogo la seconda fase nella crescita di Frosolone, ben diversa dalla prima fase, è molto organizzata, si vede chiaramente che è nata per un progetto preordinato alla distribuzione di quartieri, vicoli, strade principali e accessi all’abitato; non si può sostenere che sia tutto casuale o per aggiunte successive (ne parlerò più approfonditamente in altre pagine);
  • questa seconda fase, costruita in pochi decenni, anche se non tutti i lotti furono edificati contemporaneamente al suo interno, rispettò la prima fase e la congiunse mediante apposite “cuciture” di tre percorsi individuabili con precisione ancora oggi, ossia corso Antonio Fazioli, strada Mario Pagano e strada Mazzini; dunque il centro storico fu “pensato” prima di essere costruito;
  • da allora, Frosolone è rimasta pressoché identica nella parte storica, (a parte le ricostruzioni e le trasformazioni di cui si tratterà successivamente), e questo giustifica la crescita rapida e organizzata.

Se tutto è andato così, come gli indizi concordanti confermano, significa che viviamo in un luogo intatto, almeno per la sua conformazione di strade e case, da mille anni a questa parte. Significa pure che essa, Frosolone vecchia, ha mostrato funzionalità per secoli, dunque ha un valore non soltanto affettivo, come vedremo. Non lo dovremmo dimenticare mai se, per avventura di qualcuno, si dovesse ritenere che sia poco importante apportare trasformazioni a questa che, per tanti motivi, può essere definita “città”.


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