L’abbandono delle Civitelle
Dopo la distruzione da parte dei Romani, nel primo secolo avanti
Cristo, il centro abitato delle Civitelle (vedi gli approfondimenti
nell'indice sull'archeologia)
fu abbandonato. Le case abbattute e le mura di cinta demolite nei massi
più alti, rendevano il sito inabitabile oltre che indifendibile. La
popolazione si trasferì a valle, ai piedi della montagna, anche in
considerazione che, sottomessa a Roma, c’era chi avrebbe dovuto
organizzare la sicurezza.
Si presume che sia stato scelto un luogo più agevole da abitare, vicino
all’acqua, meno roccioso, più pianeggiante e dal clima meno rigido.
Considerando tali circostanze, si può dedurre che la zona scelta fosse
nei pressi di quella che oggi si chiama “la Grotta”, la sorgente di un
torrente ancora esistente.
Se è così, anche il nome del nuovo villaggio può essere dedotto da come
i latini chiamavano una grotta o un foro nella montagna: forulus. Da qui si
arriva facilmente alla denominazione odierna alla nostra cittadina:
Frosolone, in dialetto “Fruselone”,
dopo varie metatesi dalla originaria parola latina.
Tutte le altre derivazioni proposte, come se ne leggono su
pubblicazioni di ogni tipo, sono state proposte senza indizi certi e
privi di equivocità, cioè dedotte unicamente per assonanza fonetica
sulla carta. Oppure sono espresse da personaggi che mai hanno visitato
il nostro luogo, magari fidandosi di associazioni fantasiose, se non di
vere e proprie leggende.
Nella stessa epoca o in quelle appena successive, proprio per
dimostrare la presenza fisica della civiltà romana sul posto,
probabilmente fu costruito un tempio nell’area che poi sarebbe
diventata largo Vittoria. Da lì, distante solo un paio di chilometri
dal nuovo villaggio, si dominava la valle ancora più in basso. Non è
raro trovare templi pagani in posizioni simili, basti ricordare quello
che ancora si ammira lungo il crinale che porta a Schiavi d’Abruzzo,
non molto lontano da Frosolone. I Sanniti divennero Romani e insieme
combatterono per fare grande quella che sarebbe diventata “la Città
Eterna” o la città per antonomasia (l’allora Urbs, con la
lettera maiuscola, in latino).
Il resto della storia, con la prima fase urbana dell’attuale centro
storico, è stata delineata nella parte iniziale di questo breve
trattato. Se non fosse andata come ipotizzato e descritto, avremmo un
vuoto lunghissimo tra il I secolo a.C. e il VII secolo d.C. con
l’arrivo dei Longobardi.
Questo libro parte dal 1805, da lì siamo nati noi fisicamente, dopo che
anche altri terremoti nei secoli avevano sconvolto case e abitanti.
Frosolone moderna è figlia diretta di quest’ultima tragedia. Scavare
nel passato, anche molto lontano, è segno di civiltà. Il risultato sarà
la conoscenza di chi eravamo e di chi siamo oggi: la nostra storia su
questa Terra.