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L'osco nei primi esempi di scrittura
 

La nascita della lingua osca

Quando si incominciò a scrivere l'osco

Dal libro più volte citato di Salmon, Il Sannio e i Sanniti, si ricava l'informazione che la lingua osca fosse solamente parlata, almeno fino al quinto secolo avanti Cristo. Lo si deduce dalla mancanza di indizi e prove documentali che ci siano stati degli scritti, di epoca precedente, a noi pervenuti. Anche se questo non è una prova, difatti potrebbero esserci stati pochi che sapessero leggere e scrivere e, quindi, anche pochi documenti ritrovati, bisogna ammettere che potesse essere proprio come dice Salmon. Gli stessi dialetti di oggi, per esempio, non hanno abitualmente una forma scritta e sono soltanto parlati.
I primi esempi di scrittura osca, inoltre, anche se alcuni risalgono a qualche secolo prima, mostrano segni che sono presi dall'alfabeto greco oppure etrusco.

Primi reperti in osco

1) Appartiene, difatti, alla seconda metà del sesto secolo a.C. il bucchero, (un tipo di ceramica nera utilizzata dagli Etruschi), che mostra una iscrizione in osco.
La trascrizione è la seguente (riportata in scrittura destrorsa):
// BRUTIES // ESUM //
Si tratta di un recipiente, alto cm.22 con un corpo a forma di globo e con la bocca trilobata. Ha un manico laterale. Il reperto, in ottimo stato di conservazione, simile ai nostri boccali per il vino, fu ritrovato in una tomba nei pressi di Nocera Superiore, in Campania, nel 1964. 

epigrafe in osco del VI secolo a.C.
(immagine prelevata dal sito della Scuola Normale Superiore di Pisa http://lila.sns.it/mnamon/index)

Le caratteristiche della scrittura, come primi esempi di osco, sono le seguenti:

  • il cosiddetto segno ad alberello, formato da segni come rami su un altro segno centrale, (una spiga stilizzata), a rappresentare una sibilante, la consonante S;
  • l'uso di due slash paralleli invece del punto centrale, utilizzato di seguito, per dividere le parole fra loro;
  • la rotazione di alcuni caratteri di novanta gradi in senso antiorario;
  • questo alfabeto è chiamato nucerino dalla località di Nocera dove è stato rinvenuto il primo esempio di tale modo di scrivere. 
2) Un altro esempio di recipiente di bucchero, appartenente alla seconda metà del sesto secolo a.C., fu scoperto a Vico Equense, ancora in Campania.
La trascrizione di quanto inciso sulla parte più ampia del globo è:
IEVIES // ESUM : P[-]CES : ADARIES

epigrafe in osco su un vaso di Vico Equense del VI secolo a.C.
(immagine prelevata dal sito della Scuola Normale Superiore di Pisa http://lila.sns.it/mnamon/index)

Si tratta di un oinochoe, una brocca di ceramica del tipo usata anche oggi per versare vino oppure acqua. Ha la bocca trilobata e un corpo a forma di uovo, un manico laterale e il piede a disco. L’oggetto misura cm. 30,8 di altezza e cm. 19,1 di larghezza nel circolo massimo del globo. L’iscrizione è, come al solito, sinistrosa, e presenta le caratteristiche già esaminate per i segni ad alberello e i doppi separatori con segni verticali inclinati, oltre alla rotazione di alcuni caratteri di novanta gradi in senso antiorario.

3) Ancora un esempio di formazione della scrittura osca è riportato su una coppetta di bucchero ritrovata a Sorrento, di nuovo in Campania. Il reperto è databile tra la fine del sesto e l'inizio del quinto secolo a.C.
La trascrizione, ripresentata nel solito modo destrorso è:
RUFIEIS PAFIEIS (ma potrebbe anche esserci una U iniziale e diventare URUFIEIS PAFIEIS)
L'oggetto ha le seguenti dimensioni: altezza cm. 4,5 e diametro superiore di cm. 13,1. Nell'appoggio al piede misura cm. 5,6 di diametro.
epigrafe in osco su una coppetta di terracotta di Sorrento, del V secolo a.C.
(immagine prelevata dal sito della Scuola Normale Superiore di Pisa http://lila.sns.it/mnamon/index)

Si tatta, come per gli altri esempi, di alfabeto nucerino con la presenza di caratteri ad alberello e di separatori fra le parole formati da due segni come slash inclinate verso destra in alto. Compare pure la rotazione di alcuni caratteri, in maniera antioraria, di un quarto di giro.

Durante il quinto secolo avanti Cristo iniziò un periodo di transizione verso l'alfabeto osco. Altri reperti dell'epoca, con alfabeto a base greca o etrusca, come si rileva da reperti ritrovati soprattutto in Campania e Lucania, mostrano segni che poi saranno abituali nell'osco.

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