La normativa sulle donazioni per la cultura (Artbonus)
Una
recente notizia di stampa, siamo agli inizi di giugno 2014, riporta di
un decreto del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
turismo mediante il quale sia possibile finanziare studi, ricerche,
restauri e tutto ciò che riguarda la cultura con una donazione
ottenendo un particolare credito d'imposta. La normativa sulla
materia, seppure non del tutto originale come tema, pare
interessante per le novità che contiene il decreto (denominato
Artbonus). Si potrà accedere al testo, una volta definitivamente
approvato dal parlamento italiano, cliccando su questo link in cui ci sono le raccolte di leggi suddivise per anni.
Le
informazioni che seguono sono state prelevate direttamente dal sito del
suddetto Ministero dei beni e delle attività culturali al quale, spesso,
ci riferiamo in queste pagine. Vediamo in che cosa consiste, a
vantaggio sia di chi voglia offrire il proprio denaro, sia di chi quello
riceve allo scopo.
Il credito d'imposta è del 65% di quanto
donato. Così, se si donano, come esempio, 1000 (mille) euro, si avrà
diritto a un credito d'imposta, da utilizzare nella dichiarazione dei
redditi, sie per le imprese che per i singoli cittadini, di 650
(seicentocinquanta) euro. La donazione deve essere a favore di:
- Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
- Musei, siti archeologici, archivi e biblioteche pubblici;
- Teatri pubblici e Fondazioni lirico sinfoniche.
Tale credito
d’imposta, ripartito in tre quote annuali di pari importo, (per le
imprese può essere utilizzato in compensazione), è riconosciuto:
- alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile;
- ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.
Dal sito del Ministero preleviamo quanto segue:
"I soggetti beneficiari delle erogazioni liberali comunicano mensilmente
al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
l’ammontare delle erogazioni liberali ricevute nel mese di riferimento;
provvedono altresì a dare pubblica comunicazione di tale ammontare,
nonché della destinazione e dell’utilizzo delle erogazioni stesse, anche
con una apposita sezione nei propri siti web istituzionali. Sono fatte
salve le disposizioni del Codice in materia di protezione dei dati
personali."
Esiste anche un avviso, nello stesso suddetto sito, per cui i metodi di raccolta fondi, tramite crowdfunding (raccolta fondi anche con eventuale distribuzione di utili) e fundraising (raccolta fondi),
saranno organizzati in apposite strutture in capo al
medesimo Ministero, a costo zero, per incentivare le donazioni.
Dunque, sia chi
dona, che chi vuole ricevere, devono stare ben informati sull'evolversi
della normativa di cui sopra.
A chi si potrà offrire denaro
Non
vi sono limitazioni a chi sia destinata la donazione. L'importante è lo
scopo di essa e che possa essere, ovviamente, documentata ai fini
fiscali. Quindi, ciascuno che abbia a cuore un particolare bene
culturale, o un'area archeologica alla quale occorrano fondi per la
ricerca, il restauro, svolgere le funzioni culturali connesse, potrà
farsi avanti e contattare i rispettivi responsabili.
Chi, in
particolare, abbia intenzione di donare, anche somme modeste, per
l'area archeologica delle Civitelle di Frosolone, nel Molise, può
servirsi di questa pagina dove chiedere informazioni al riguardo.