La
mensiocronologia per datare i reperti archeologici
Di che si tratta
E' un tipo di datazione che parte dal presupposto che in determinate
epoche si siano utilizzati mattoni di argilla di misure standard, come
si sono potute rilevare da osservazioni su manufatti noti. Dunque, come
trattò di ciò il professor Lugli, specie per l'opus reticulatum dei Romani, si possono misurare i lati dei mattoni di una
certa area archeologica per datarne l'epoca della sua costruzione.
I periodi di riferimento vanno dal II secolo avanti Cristo in
poi.
Il metodo è molto interessante perché è sufficiente riportare le misure
della realtà dei singoli mattoni per stabilire anche se ci siano stati
dei restauri nel tempo. La datazione dei ritrovamenti avviene, con
sufficiente precisione, mediante la similitudine geometrica
con ciò che è conosciuto storicamente in base ad altri fattori.
Come funziona
La
mensiocronologia si avvale del rilievo dei manufatti, senza basarsi,
ovviamente sulle fotografie che possono essere fuorvianti per le
dimensioni non precise di ciò che si osserva. Dunque occorre riportare
su un foglio a contatto con la parete, per esempio, a ricalco, il muro
costituito da mattoni, quindi studiarlo misurando ogni elemento.
Soltanto in questa maniera sarà possibile confrontare e capire se vi
siano delle minime differenze nei lati o se esse possano essere
importanti. Quindi si raffronta su ciò che esiste in una banca dei dati
su tali manufatti del passato. Per essi si conosce con certezza la
datazione, perciò sarà facile assegnare un periodo storico anche al
ritrovamento in esame.
Si deve tener conto, tuttavia, che la sicurezza assoluta non esiste
perché non vale l'osservazione che al cambiamento delle misure sia
corrisposto anche un cambiamento temporale. Questo significa, come per
tutte le tecniche di datazione non scientifiche, che ci possano essere
degli errori di valutazione del campione.
La
mensiocronologia è utilizzata anche per datare reperti del medioevo,
quando i moduli dei mattoni sono stati modificati rispetto a quelli dei
Romani. Ed è un metodo che è stato applicato anche ai conci di pietra.
Tuttavia bisogna considerare che ci possono essere stati, nel tempo,
delle imitazioni nelle produzioni e nelle misure. Mentre è anche da
osservare come non sempre sia possibile confrontare in questa maniera i
reperti, soprattutto di epoche in cui non esisteva affatto un modo di
costruire secondo determinate misure degli elementi, oppure quando non
ci sono statistiche rilevate dall'esperienza archeologica e storica.