|
Chi siamo
Entrata
in Italia nel 1990
come società finanziaria, Woolwich si è trasformata in Banca
nel 1995. Il marchio Woolwich è uno dei più conosciuti in
Gran Bretagna. Dal lontano 1847, anno della sua fondazione, Woolwich ha
aiutato milioni di clienti a realizzare il loro sogno: comprare casa.
Nell'aprile
del 2004, Banca
Woolwich - già facente parte del Gruppo Barclays - è stata
incorporata in Barclays Bank PLC, una delle principali banche del mondo
che vanta 300 anni di storia, una presenza in oltre 60 paesi e più
di 16 milioni di clienti.
In
Woolwich abbiamo scelto
di specializzarci nell'offerta di soluzioni trasparenti, innovative e
vantaggiose
per risolvere tutte le esigenze immobiliari dei nostri clienti:
dall'acquisto
alla costruzione, alla ristrutturazione della casa, fino alla
sostituzione
di un mutuo in essere.
Oggi
l'evoluzione tecnologica
e l'accesso a nuovi canali di comunicazione ci hanno permesso di
arricchire
la nostra offerta con prodotti realizzati per chi preferisce scegliere
il proprio mutuo attraverso internet, il telefono, la posta.
Quindi
non solo prodotti
innovativi e trasparenti, ma anche comodi e convenienti, per aiutarVi a
trovare un punto di riferimento professionale per i vostri mutui con un
servizio che vi permetterà di dialogare costantemente con noi.
Non
esitate a contattarci
per segnalare i vostri suggerimenti, saranno per noi consigli preziosi
per comprendere e soddisfare sempre meglio le vostre esigenze.
Un acquisto "a
colpo sicuro"
L’hai
scoperta dopo mesi
di studio degli annunci economici dei quotidiani, ti è capitato
per caso vedendo il cartello "vendesi" sul portone, ti è stata
segnalata
da un amico… comunque sia, hai trovato la casa che desideri. E –
soprattutto
– che desideri comprare. Già, perché tra il "fidanzamento"
di un contratto di affitto e il "matrimonio" di un acquisto immobiliare
la differenza è enorme, da molti punti di vista. Prima di tutto
perché, se non proprio definitiva, si tratta comunque di una scelta
importante: tieni conto, infatti, che nel comprare e vendere un
immobile
– indipendentemente dal prezzo concordato – si va comunque incontro a
spese
aggiuntive (il notaio, le imposte) decisamente significative. Cambiare
idea dopo poco tempo, insomma, non è quasi mai conveniente. E poi,
anche se può sembrare un’osservazione scontata, l’impegno economico
richiesto per questo investimento è sicuramente notevole. Certo,
l’utilizzo di un mutuo immobiliare può permetterti di ripartire
la spesa sugli anni futuri. Si tratta di un "legame" che ti impegnerà
per molto tempo a venire, del quale dovrai valutare molto attentamente
il peso e le conseguenze. Proprio al mutuo e alle sue principali
implicazioni
pratiche è dedicata la guida che hai tra le mani. Bene, se la decisione
dell’acquisto è presa, quella casa è la "tua" casa: sei destinato
a diventare proprietario immobiliare. E adesso? Quali sono i passi
necessari?
Come funziona l’intero processo che ti porterà ad essere titolare
del bene? Quali sono i possibili rischi a cui si può andare incontro
e come mettersene al riparo? Esistono una serie di controlli
preliminari
che è sempre bene effettuare.
Occhio
al prezzo... ma non solo
In
primo luogo, per quanto
possa sembrare scontato, è indispensabile valutare con grande
attenzione
il prezzo richiesto, confrontandolo con altre offerte analoghe nella
zona
o in zone paragonabili. È anche necessario esaminare con estrema
cura l’immobile per individuare tutti gli eventuali lavori necessari
prima
di poter traslocare. Un altro elemento da tenere presente è il tipo
di acquisto che viene effettuato: è infatti possibile comprare una
casa già esistente, oppure in costruzione, o ancora acquistare un
immobile da una cooperativa; a seconda della formula, molti elementi
differiscono,
come il grado di rischiosità dell’operazione, il prezzo, la lunghezza
del percorso di acquisto e – non ultimo – i tempi necessari per
ottenere
il mutuo.
L’agente
immobiliare: come scegliere
quello giusto
Spesso
la casa viene acquistata
tramite un agente immobiliare: un professionista che svolge un ruolo
chiave
e che – proprio per la sua esperienza e la sua specializzazione – può
essere fonte di utili indicazioni e consigli. È quindi indispensabile
affidarsi ad un professionista fidato e competente, controllando che
risulti
regolarmente iscritto al ruolo degli agenti immobiliari; l’iscrizione è
infatti obbligatoria, gli elenchi sono pubblici e per consultarli basta
rivolgersi all’ufficio mediatori della Camera di Commercio Industria e
Artigianato della propria provincia. Una garanzia in più può
venire anche dall’iscrizione a un’associazione di categoria (in
particolare
la FIMAA, la FIAIP o l’ANAMA), che impegna i suoi associati al rispetto
di un preciso codice deontologico. È consigliabile concordare
preventivamente
(e per iscritto) la percentuale dovuta all’agenzia per la sua attività
di intermediazione, verificando che questa corrisponda ai valori
correnti
nella zona. Se possibile, poi, è bene compiere qualche indagine
sulla solidità finanziaria del venditore, accertandosi che non risulti
soggetto protestato o fallito: in tali circostanze, infatti, il
venditore
potrebbe non essere in condizione di disporre liberamente del bene.
Abusi
e condoni
Un’altra
importante verifica
riguarda la regolarità edilizia ed urbanistica dell’immobile: la
casa che stai per acquistare deve essere realizzata nel pieno rispetto
delle normative vigenti. Nel caso di immobili di nuova costruzione, è
opportuno richiedere al costruttore copia della concessione edilizia.
Nel
caso di immobili già esistenti, inoltre, è necessario verificare
che non siano stati effettuati, all’interno o all’esterno, lavori
abusivi
di alcun genere; è possibile chiedere la consulenza di un geometra
per accertarsi della presenza di queste condizioni o del fatto che sia
stato già ottenuto il condono per eventuali abusi.
Le
basi dell’accordo di compravendita
Una
volta deciso l’acquisto,
concordato il prezzo con il venditore ed effettuati i controlli
preliminari,
si passa alla fase operativa. In teoria, l’unica operazione davvero
necessaria
è l’atto pubblico di vendita (il cosiddetto "rogito") stipulato
dal notaio, con cui viene concretamente effettuata la compravendita
immobiliare.
Nella pratica, però, esigenze di vario tipo portano a far precedere
questo momento da uno o più passaggi, nel corso dei quali si perfeziona
progressivamente l’accordo. Il primo di questi passi è in genere
costituito dalla "proposta irrevocabile di acquisto": un’offerta con
cui
il compratore si impegna ad acquistare l’immobile entro un determinato
termine e ad un determinato prezzo (che risulta in questo modo
"bloccato"),
versando al venditore un importo a titolo di acconto. La proposta deve
contenere tutti gli elementi necessari per definire il contratto che
sarà
stipulato: la descrizione del bene oggetto della promessa di acquisto,
l’impegno ad acquistare con atto pubblico entro una data fissata, la
dichiarazione
che l’immobile è stato visto e piaciuto, il prezzo e le modalità
previste per il pagamento, il termine di validità della proposta
stessa (di norma 7-15 giorni). Si tratta in pratica della "fotografia"
degli accordi tra le parti, che in tal modo non possono essere
successivamente
mutati (se non per volontà comune); ma non si può ancora
parlare di contratto. Se la proposta non viene accettata dal venditore,
la compravendita non si conclude e l’acconto viene restituito. In
nessun
caso, comunque, è indispensabile firmare "su due piedi": è
buona norma, prima di sottoscrivere qualunque accordo, richiederne una
copia per poterlo leggere e studiare con calma. Molte associazioni
(come
ad esempio la Ferderconsumatori o l’Adiconsum) forniscono a questo
proposito
una consulenza specialistica: ci si può rivolgere a loro per far
esaminare la correttezza della formulazione dei vari accordi
preliminari
(proposta di acquisto e compromesso).
Il
"cuore" della trattativa: il compromesso
Una
volta che il venditore
ha accettato la proposta di acquisto, si passa alla sottoscrizione in
forma
scritta del "compromesso": un contratto preliminare in cui entrambe le
parti si impegnano a stipulare entro una certa data l’atto pubblico di
compravendita. Questo accordo "intermedio" serve per creare un vincolo
giuridico tra venditore ed acquirente in tutti quei casi (e sono la
stragrande
maggioranza) in cui le parti non sono ancora pronte per concludere il
contratto
definitivo: quando, ad esempio, non si è ancora conclusa l’istruttoria
per la concessione del mutuo, o nel caso in cui la consegna
dell’immobile
all’acquirente avverrà in un secondo tempo. È questo, in
sostanza, il punto nodale in cui si concretizza l’intera trattativa.
Per
questo motivo è bene prevedere tutte quelle indicazioni che permettano
di chiarire ogni elemento dell’accordo: l’indicazione del bene (con
relative
piantine dettagliate), il prezzo e l’elenco di eventuali lavori o beni
accessori inclusi nel prezzo, i termini e le modalità di pagamento,
la data di consegna dell’immobile e le penali previste in caso di
ritardi,
la data prevista per la firma del rogito, la dichiarazione dell’assenza
di ipoteche e di altri vincoli, la dichiarazione della regolarità
della casa rispetto alla normativa edilizia e urbanistica. Al momento
della
sottoscrizione del compromesso, viene in genere versata una somma al
venditore,
che può essere a titolo di "acconto" o di "caparra confirmatoria".
Acconto
o caparra?
Non
si tratta di un semplice
dettaglio di terminologia: il significato di questi due termini è
molto diverso, e altrettanto diverse sono le conseguenze nel caso in
cui
il contratto definitivo non venisse stipulato. Se quello che viene
versato
è un acconto, si tratta semplicemente di un anticipo sul prezzo
da pagare, che deve essere restituito se la compravendita non viene
definita.
Se invece gli importi vengono versati a titolo di caparra
confirmatoria,
il loro scopo è quello di sanzionare eventuali inadempimenti del
compratore o del venditore: così, se dopo il versamento della caparra
il compratore recede dall’impegno di acquistare l’immobile, il
venditore
è autorizzato a trattenere l’importo versato, mentre se è
il venditore a recedere dall’impegno di vendere, dovrà versare alla
controparte il doppio della caparra ricevuta. Al momento della consegna
della casa, è bene anche assicurarsi la possibilità di compiere
tutti i controlli attraverso un’analisi accurata: meglio quindi
riservarsi
un certo margine di tempo a questo scopo, prima di firmare il verbale
di
consegna.
Il
contratto ufficiale: il rogito
A
questo punto si arriva
alla fase finale, quella della stipula del contratto di compravendita
(il
cosiddetto "rogito"); trattandosi di beni immobili, questo contratto
deve
essere stipulato obbligatoriamente davanti a un notaio (la cui scelta
spetta
sempre all’acquirente), nella forma di atto pubblico. In esso, il
venditore
deve, tra l’altro, garantire l’assenza di vizi (cioè di difetti
dell’immobile tali da renderlo inadatta all’uso o da diminuirne
sensibilmente
il valore) e di evizione (dal fatto cioè che la casa risulti
appartenere
ad altri o che altri possano vantare su di essa diritti di ogni
genere).
È questo il momento in cui si perfeziona il passaggio di proprietà;
è stato un processo complicato, ma ce l’hai fatta. Complimenti,
ora la casa è tua!
Gli
"altri" costi del comprare casa
Comprar
casa, dicevamo, costa:
e non solo per il prezzo dell’immobile in sé, ma anche per una serie
di oneri accessori di cui è bene tener conto fin da subito, per
evitarsi sgradite sorprese. Tra le voci principali di cui tenere conto
ci sono soprattutto il notaio (che dovrà stipulare l’atto pubblico
di compravendita e che, prima di esso, dovrà effettuare tutte le
necessarie visure catastali per accertare l’assenza di ipoteche e di
altri
vincoli sull’immobile) e le imposte previste sugli acquisti
immobiliari,
che variano a seconda della destinazione dell’immobile e del soggetto
venditore.
In ogni caso, le imposte sono applicate in base al valore del bene
indicato
nel rogito, purchè questo non risulti inferiore al cosiddetto "valore
catastale" (pari alla rendita catastale dell’immobile moltiplicata per
110); in caso contrario, sarà quest’ultimo importo ad essere preso
come base di calcolo. Per conoscere in dettaglio le diverse aliquote
previste,
consulta il capitolo 9 di questa Guida. Se poi per acquistare la casa
hai
intenzione di richiedere un mutuo, tieni conto che quest’ultimo
comporta
anche delle "spese di accensione", che sono richieste dalla banca a
fronte
delle analisi e delle indagini preliminare necessarie per decidere la
concessione
del prestito. Nostro giudizio Un utile promemoria di questa banca. Per il resto occorre conoscere bene le condizioni del momento.
|
|