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Tipi di legno
Denominazione
locale o del commercio:
amargoso, araroba, bitterwood, faveira, maqui. Denominazioni locali
del legno di varie specie dei Generi Vatairea e Vataireopsis (Famiglia
Leguminose Papilionatae) foreste amazzoniche, del Venezuela e
dell’America
Centrale; possono al riguardo ricordarsi le principali: Vatairea fusca
Ducke, v. , heteroptera Ducke, v. (= Tipuana) lundellii (Stand.)
Killip,
v guianensis Aubl., Vataireopsis araroba Duke, v. speciosa
Ducke.
Zona geografica d’approvvigionamento: foreste amazzoniche, del
Venezuela
e dell’America Centrale;
Aspetto del legno ad occhio nudo
Colore:
Si presenta con alburno chiaro nelle tonalità grigiognole, rosee,
bruniccio giallastre, sfumate nel durame che dapprima e’ giallo, ma
passa
poi per esposizione all’aria verso il bruno arancione o al
verdastro
Peso volumico ad umidità normale: tra 0,65 e 0,90
Caratteristiche fisiche e meccaniche:
Massa volumica ad umidità normale da 0,67 a 0,90 g/cm cubo con
valore medio di 780 kg. Metro cubo Ritiro medio, nervosità da media
ad elevata, è peraltro da osservarsi che il legno stagionato riassume
molto lentamente l’umidità atmosferica.
Durabilità:
Ottima anche in ambiente esterno. Trova impiego essenzialmente per
costruzioni pesanti, ma ne e’ preconizzabile l’applicazione per opere
marittime
ed idrauliche nonché per pavimentazione.
Superficie: grassa.
Sapore: amarissimo.
Tessitura: grossolana.
Fibratura: intrecciata.
Essicazione: senza difficoltà.
Ritiro: medio.
Denominazione locale
o del commercio:
Tabebuia ipe’ (Mart.) Stando. Sinonimo:Tecoma ipe’
Liais–Famiglia:Bignoniaceae.
Zona geografica d’approvvigionamento: formazioni forestali a Latifoglie
miste dell’Argentina Settentrionale e del Paraguay..
Caratteristiche dei fusti e dei tronchi posti in commercio:
l’albero giunge a forti dimensioni : 30m di altezza e diametro a petto
d’uomo di m 1,50. I fusti hanno portamento discretamente regolare per
quanto
alla base presentino modeste contrafforti.
Aspetto del legno ad occhio nudo
Colore:alburno giallognolo, differenziato dal durame bruno-verdastro
ad apparenza grassa: sulle superfici esposte all’aria compare una fine
polvere gialla che in soluzione alcalina fornisce una tinta
rossa.
Peso volumico ad umidità normale:
da 0,85 a 1,05 g/cm quadri con valore medio di 950 kg/m cubo.
Tessitura: fine.
Fibratura: poco regolare.
Ritiro: da basso a medio.
Nervosità: media.
Durezza: da media ad alta.
Resistenza all'urto: da bassa a media.
Fissilità: discreta.
Denominazione locale
o del commercio: India: SAGUN, SHEGUN, TEKKU; Birmania:
TEAK, KYUN; Thailandia: TEAK, SAK, MAY SAK; Laos: TECK; Indonesia:
DJATI,
GIATI. Le denominazioni commerciali generalmente specificano la
provenienza:
MALABAR TEAK (India), MOULMEIN o RANGOON TEAK (Birmania), GIAVA TEAK
(Indonesia).
Zona geografica d’approvvigionamento:l’area di vegetazione spontanea
copre le foreste a latifoglie mista di pianura o collina (sotto i 900 m
.), dell’Asia Meridionale, della penisola indiana al Laos a al Viet
Nam:
del tutto indigenizzato il TEAK deve considerarsi a Giava e altre isole
minori dell’Indonesia; colture sperimentali si hanno poi in varie zone
tropicali e subtropicali non asiatiche. Le disponibilita’, severamente
controllate in base alle provvigioni esistenti, e al non elevato
incremento,
sono piuttosto modeste.
Essicazione: all’aria libera avviene lentamente, ma senza troppi
inconvenienti
quali fessurazioni, spacchi o imbarcamenti: Per l’essiccazione in forno
occorre fare molta attenzione perche’ il contenuto di umidita’ puo’
variare
di molto da tavola a tavola
Sfogliatura e tranciatura: avvengono abbastanza
agevolmente.
Unioni con chiodi e viti: di facile esecuzione e di buona
tenuta.
Incollaggio: puo’ talvolta riuscire difficile a causa della presenza
nel legno di secrezioni oleo-resinoso. Viene consigliato di procedere
sempre,
prima dell’incollaggio, ad una accurata carteggiatura per rinfrescare e
pulire le superfici.
Piallatura e pulimento: avvengono bene purche’ i ferri di lavorazione
siano con taglienti freschi di affilatura.
Tinteggiatura e verniciatura: queste operazioni non sono agevoli per
la gia’ citata presenza oleo-resine, ma d’altra parte non sono eseguite
che rarissimamente dato che la finitura piu’ pregiata e’ quella in
tinta
naturale e senza verniciatura.
Impieghi: il primo impiego, che ha fatto conoscere il Teak e le sue
ottime caratteristiche e’ stato quello per le costruzioni navali, sia
per
fasciame che, soprattutto, per pavimentazione dei ponti. In secondo
luogo
sono da citarsi strutture e costruzioni esposte alle intemperie,
infissi
da esterno o da interno, intelaiature per serre, mobili da giardino (
per
i quali non occorrono verniciature), mobili di lusso, liste da
pavimento,
fondi o pareti di veicoli, arredamento e decorazioni, sia in pozzi
massicci
che in impiallacciature, banchi da laboratorio, contenitori per acidi,
torneria.
Aspetto del legno ad occhio nudo
Colore:allo stato fresco l’alburno e’ giallo chiaro ed il durame
bruno-cioccolato;
dopo stagionatura il durame passa al bruno-dorato con eventuali
variegature
bruno-scuro sino a quasi nero, oppure a bruno-verdastro o al
bruniccio-grigiognolo.
In Thailandia le diverse colorazioni portano nomi specifici. Apparenza
e percezione tattile grassa.
Peso volumico ad umidità normale:
da 0,58 a 0,70 g/cm quadri con valore medio di 650 Kg/m cubo.
Tessitura: mediamente fine.
Fibratura: per la maggior parte diritta.
Ritiro: basso.
Nervosità: bassa.
Durezza: media.
Stabilità: notevole.
Odore: vecchio cuoio.
Fissilità: discreta.
Catalogo
Tolda di nave
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Cinzia
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Elvira
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Federica
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Floriana
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Gaia
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Giulia
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Katia
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Mary
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Mascia
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Matilde
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Romilda
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Valentina
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Nostro
giudizio
Sempre da preferire il legno quando non ci siano controindicazioni.
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